Il Sole 24 Ore

«Sul commercio un fronte unito europeo»

- Alessandro Merli

Di fronte a possibili misure protezioni­stiche dell’amministra­zione Trump negli Stati Uniti e all’uscita della Gran Bretagna dal mercato unico, l’Europa deve presentare un fronte unito sulle questioni commercial­i.

Piena sintonia fra il cancellier­e tedesco, Angela Merkel, e il nuovo presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in un incontro ieri mattina a Berlino. Le politiche commercial­i europee sono state al centro della discussion­e. La Germania, che ha la presidenza di turno del G-20, intende fare della difesa dei mercati aperti, come elemento chiave per aumentare la robustezza dell'economia mondiale, uno dei temi principali delle riunioni fra i maggiori Paesi industrial­i e le grandi economie emergenti. Il primo confronto sarà il mese prossimo a Baden-Baden fra ministri finanziari e governator­i delle banche centrali. Berlino si è trovata nel mirino del nuovo presidente americano Donald Trump e di altri esponenti della sua amministra­zione. Per ora, c’è comunque nelle capitali europee un atteggiame­nto di attesa sulle mosse concrete che verranno adottate da Washington dopo le recenti polemiche verbali.

Merkel e Tajani si sono trovati d’accordo, secondo fonti europee, nel sostenere che l’Europa deve affrontare unita queste tematiche, con un approccio pragmatico, per ottenere il miglior risultato possibile dai negoziati e anche per saper sfruttare le occasioni presentate dagli scambi con altre aree, come la Cina e l’America Latina. Proprio ieri è emerso che, per la prima volta nel 2016, la Cina è diventata il primo partner commercial­e della Germania, con scambi per 170 miliardi di euro, superando Francia e Stati Uniti. Il cancellier­e ha citato con soddisfazi­one l’approvazio­ne da parte del Parlamento europeo nei giorni scorsi del Ceta, l’accordo di libero scambio fra l’Unione europea e il Canada, come esempio di intesa che può generare nuovi posti di lavoro.

Quanto a Brexit, Tajani ha osservato che, anche dopo l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, Londra deve rimanere un interlocut­ore primario del resto d’Europa. È una linea che anche la signora Merkel ha più volte espresso nei mesi successivi al referendum britannico.

Il futuro dell’Europa più in generale è stato uno degli argomenti dell’incontro, anche in vista delle imminenti celebrazio­ni dei sessant’anni del Trattato di Ro- ma. Merkel e Tajani si sono trovati d’accordo sulla necessità di avvicinare l’Europa ai cittadini e di migliorare la collaboraz­ione fra le istituzion­i europee, Parlamento, Consiglio e Commission­e. Il cancellier­e Merkel, ha detto Tajani in una nota al termine dei colloqui di Berlino dove ha incontrato anche il presidente uscente della Repubblica Joachim Gauck, «è la vera custode dei valori europei e tedeschi. Condividia­mo la stessa volontà di avvicinare le istituzion­i Ue ai cittadini europei e renderle più efficienti nel dare risposte concrete alle loro preoccupaz­ioni». Con una battuta in conferenza stampa, il presidente del Parlamento europeo ha dichiarato inoltre: «Non credo che l’Italia voglia uscire dall’euro e dall’Unione europea. Certo, l’Europa deve cambiare, ma cambiare non vuol dire distrugger­e, vuol dire migliorare».

Sul tema dell’immigrazio­ne, Tajani e Merkel hanno condiviso la necessità di maggiori investimen­ti in Africa, anche industrial­i e infrastrut­turali, un altro dei temi del G-20 a presidenza tedesca.

LE DUE SFIDE L’Unione deve affrontare compatta Brexit e il protezioni­smo di Trump per ottenere il miglior risultato possibile dai negoziati

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REUTERS In Cancelleri­a. Angela Merkel accoglie Antonio Tajani

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