«Sul commercio un fronte unito europeo»
Di fronte a possibili misure protezionistiche dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti e all’uscita della Gran Bretagna dal mercato unico, l’Europa deve presentare un fronte unito sulle questioni commerciali.
Piena sintonia fra il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il nuovo presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in un incontro ieri mattina a Berlino. Le politiche commerciali europee sono state al centro della discussione. La Germania, che ha la presidenza di turno del G-20, intende fare della difesa dei mercati aperti, come elemento chiave per aumentare la robustezza dell'economia mondiale, uno dei temi principali delle riunioni fra i maggiori Paesi industriali e le grandi economie emergenti. Il primo confronto sarà il mese prossimo a Baden-Baden fra ministri finanziari e governatori delle banche centrali. Berlino si è trovata nel mirino del nuovo presidente americano Donald Trump e di altri esponenti della sua amministrazione. Per ora, c’è comunque nelle capitali europee un atteggiamento di attesa sulle mosse concrete che verranno adottate da Washington dopo le recenti polemiche verbali.
Merkel e Tajani si sono trovati d’accordo, secondo fonti europee, nel sostenere che l’Europa deve affrontare unita queste tematiche, con un approccio pragmatico, per ottenere il miglior risultato possibile dai negoziati e anche per saper sfruttare le occasioni presentate dagli scambi con altre aree, come la Cina e l’America Latina. Proprio ieri è emerso che, per la prima volta nel 2016, la Cina è diventata il primo partner commerciale della Germania, con scambi per 170 miliardi di euro, superando Francia e Stati Uniti. Il cancelliere ha citato con soddisfazione l’approvazione da parte del Parlamento europeo nei giorni scorsi del Ceta, l’accordo di libero scambio fra l’Unione europea e il Canada, come esempio di intesa che può generare nuovi posti di lavoro.
Quanto a Brexit, Tajani ha osservato che, anche dopo l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, Londra deve rimanere un interlocutore primario del resto d’Europa. È una linea che anche la signora Merkel ha più volte espresso nei mesi successivi al referendum britannico.
Il futuro dell’Europa più in generale è stato uno degli argomenti dell’incontro, anche in vista delle imminenti celebrazioni dei sessant’anni del Trattato di Ro- ma. Merkel e Tajani si sono trovati d’accordo sulla necessità di avvicinare l’Europa ai cittadini e di migliorare la collaborazione fra le istituzioni europee, Parlamento, Consiglio e Commissione. Il cancelliere Merkel, ha detto Tajani in una nota al termine dei colloqui di Berlino dove ha incontrato anche il presidente uscente della Repubblica Joachim Gauck, «è la vera custode dei valori europei e tedeschi. Condividiamo la stessa volontà di avvicinare le istituzioni Ue ai cittadini europei e renderle più efficienti nel dare risposte concrete alle loro preoccupazioni». Con una battuta in conferenza stampa, il presidente del Parlamento europeo ha dichiarato inoltre: «Non credo che l’Italia voglia uscire dall’euro e dall’Unione europea. Certo, l’Europa deve cambiare, ma cambiare non vuol dire distruggere, vuol dire migliorare».
Sul tema dell’immigrazione, Tajani e Merkel hanno condiviso la necessità di maggiori investimenti in Africa, anche industriali e infrastrutturali, un altro dei temi del G-20 a presidenza tedesca.
LE DUE SFIDE L’Unione deve affrontare compatta Brexit e il protezionismo di Trump per ottenere il miglior risultato possibile dai negoziati