Alitalia, prima intesa: prorogato il contratto
È r ipreso il confronto azienda-sindacati dopo la rottura delle trattative e lo sciopero - Calenda: passo importante per clima costruttivo Il Ccnl scaduto a fine 2016 avrà validità fino a maggio per trovare un’intesa sul rinnovo
D opo un’intera giornata trascorsa a trattare, sindacati e Alitalia hanno raggiunto l’accordo: il contratto nazionale scaduto a fine 2016 avrà validità fino al 31 maggio, per avere tempo per trovare un’intesa sul nuovo Ccnl; in questo arco temporale resta confermato il blocco degli scatti di anzianità (congelati da gennaio).
L’intesa è stata raggiunta ieri sera intorno alle 22, dopo che in mattinata i sindacati avevano respinto la proposta originaria di Alitalia che puntava a raggiungere entro febbraio un’intesa sul rinnovo del contratto scaduto a fine 2016, con l’intenzione di dare applicazione dal 1° marzo ad un regolamento aziendale, in assenza di un accordo, e di confermare il blocco degli scatti di anzianità. Per il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è «un importante passo avanti per ricreare un clima costruttivo». Sottolineano unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo: «Abbiamo concordato che la trattativa per il rinnovo si avvierà solo a seguito della presentazione del piano industriale per concludersi entro il 31 maggio».
Del resto il messaggio inviato ieri dall’ad di Alitalia, Cramer Ball, era chiaro: «l’accordo rimane una delle condizioni imprescindibili per garantire ad Alitalia la sostenibilità e la competitività nel lungo periodo», insieme ad «una significativa e strutturale diminuzione dei costi e ad un importante aumento dei ricavi». L’ad, spiega nel messaggio di aver «ribadito ai rappresentanti del governo l’intenzione della compagnia di trovare un’intesa con le organizzazioni sindacali sul rinnovo del contratto nazionale», ringraziando tutti coloro che in occasione dello sciopero di giovedì «si sono adoperati per minimizzare l’impatto dell’agitazione sui nostri clienti».
Va ricordato che il confronto è ripreso ieri mattina su due tavoli - uno con i sindacati confederali, l’altro con autonomi e associazioni professionali-, dopo che lo scorso 8 febbraio i sindacati hanno abbandonato il negoziato contrattuale per protestare contro l’ipotesi dell’azienda di applicare unilateralmente un regolamento dal 1° marzo, sollecitando un intervento di mediazione del governo. L’intervento c’è stato, il governo ha convocato il 20 febbraio i sindacati alla presenza di tre ministri (Calenda, Poletti e Delrio) e il giorno dopo l’azienda. Per i sindacati «adesso si dovrà aprire la discussione sul piano da cui attendiamo una strategia indispensabile al futuro di Alitalia».
Entro la prossima settimana si attende che gli advisor indipendenti Roland Berger e Kpmg presentino la valutazione del piano industriale che dovrà essere condiviso con il board e con l’azionista, e sarà presentato al governo entro la prima settimana di marzo. Per quest’anno si prevede una perdita di gestione superiore a 600 milioni di euro, l’obiettivo 2017 è di fare 160 milioni di risparmio, al netto del costo del personale, ma si stima che dalla stretta sulle forniture siano stati conseguiti 1,2 milioni di risparmi.
Oltre ad Alitalia, con lo sciopero di giovedì i sindacati hanno chiamato i n causa l’Inps, chiedendo garanzie sul riconoscimento del Fondo di solidarietà, l’ammortizzatore che integra fino all’80% dell’ultimo stipendio, con i 3 euro pagati dai passeggeri nell’acquisto dei biglietti. I sindacati hanno evidenziato che ci sono lavoratori licenziati negli anni passati che, pur avendo diritto al trattamento integrativo per due anni aggiuntivi, dalla fine del 2015 non hanno ricevuto nulla.
Secondo l’Inps, con Alitalia «non vi sono lungaggini o ritardi che impediscono ai lavoratori licenziati di ricevere gli ammortizzatori», ma «una situazione complessa che deve trovare una appropriata soluzione».
LE PROSSIME TAPPE Entro la prima settimana di marzo il piano industriale sarà presentato al governo, prima è attesa la valutazione degli advisor indipendenti