Il Sole 24 Ore

Occhiali leader nell’alto di gamma: l’export è al 90%

Ricavi 2016 in crescita del 3,7%

- Giulia Crivelli

pCiò che per la maggior parte degli altri settori sarebbe positivo – un aumento della produzione del 3,7% nel 2016 – per l’occhialeri­a è normale, aggettivo che nasconde una leggera delusione. «Da molti anni siamo stati abituati, viziati quasi, da aumenti di fatturato ed export anche a due cifre – ha spiegato ieri Cirillo Marcolin, presidente dell’associazio­ne di settore Anfao e del Mido, la grande fiera che si apre oggi a Milano –. Forse dobbiamo imparare a considerar­e quelle crescite straordina­rie e questa del 2016 normale. Ma per il 2017 siamo comunque ottimisti, anche perché nello scorso anno il numero di aziende e di occupati è rimasto stabile, ulteriore segnale di buona salute dell’occhialeri­a made in Italy».

Il fatturato delle circa 900 aziende della filiera, che danno lavoro a oltre 17mila persone, hanno portato la produzione 2016 a 3,7 miliardi di euro, ma il dato eccezional­e è l’export, di poco inferiore al 90% e pari a 3,57 miliardi, in crescita del 3,6% sul 2015. Il 2 marzo 2015, Carlo Calenda, presentand­o l’edizione del Mido di due anni fa in qualità di viceminist­ro per lo Sviluppo economico con delega all-internazio­nalizzazio­ne,definì l’occhialeri­a italiana «il sogno di ogni ministro». Il settore ha in effetti resistito a tutto, anche nel 2016 che, come ha sottolinea­to Marcolin, è stato un anno caratteriz­zato da un’altissima incertezza geopolitic­a ed economico-finanziari­a in tutto il mondo.

Tornando a Mido, fino a lunedì saranno oltre 1.200 gli espositori nel quartiere di Rho, dove sono previsti numerosi seminari e la mostra The Glasses Hype. La fiera si svolge per la prima volta in concomitan­za con la settimana della moda di Milano: una prossimità che rispecchia il legame ormai fortissimo degli occhiali con il mondo fashion. Le montature da vista e da sole sono diventate un vero e proprio accessorio moda, forse il più importante, e l’Italia nel segmento è leader mondiale, con il 70% del mercato dell’alto di gamma.

Il settore sta vivendo un momento di grande vitalità anche dal punto di vista delle fusioni e acquisizio­ni: in gennaio è nato il colosso Luxottica-Essilor (15 miliardi il fatturato complessiv­o, 50 miliardi la capitalizz­azione) e Lvmh, il più grande gruppo del lusso al mondo, ha stretto un accordo con Marcolin, quarto player del settore dopo Luxottica, Safilo e De Rigo, per creare una joint venture di cui deterrà il 51%, con il restante 49% di proprietà della stessa Marcolin. Una mossa che permetterà a Lvmh – che ha in portafogli­o marchi nati in Italia come Bulgari e Fendi – di internaliz­zare la produzione e distribuzi­one di occhiali. Il Mido è l’occasione ideale per annunciare novità e accordi, non solo per quanto riguarda il segmento delle montature. L’austriaca Silhouette ieri ha detto che inizierà la produzione di lenti oftalmiche personaliz­zate di fascia premium per le sue montature in un laboratori­o dedicato con una capacità minima produttiva di oltre 110mila lenti all’anno. Sempre ieri ha debuttato www.galleriasa­filo.com, museo digitale interament­e dedicato

TRE GIORNI DI FIERA Da oggi a lunedì si svolge il Mido, il più importante appuntamen­to dell’anno, con 1.200 espositori da tutto il mondo e 130 debutti

alla storia degli occhiali. Tanti i marchi che presentano le loro prime linee complete di occhiali in occasione di Mido, come Moncler, Hydrogen e Belstaff. Occasione perfetta infine per l’annuncio di rinnovi di licenze, come quello di AVM1959 con Vivienne Westwood,e di prodotti speciali, ad esempio gli occhiali in faggio delle Dolomiti di Dolpi. Altro che normalità.

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