Piano dell’Ismea per assegnare le terre ai giovani
Riflettori di nuovo puntati sul Piano di razionalizzazione e rilancio Ismea. Con un cambio di passo, e di regole, che l'Istituto di servizi per i mercati agroalimentari vigilato dal Mipaaf si è imposto per dismettere i 22mila ettari di terreni di proprietà e destinarli a giovani agricoltori. Questo in base al delegato fiscale del Governo che due anni fa aveva già previsto l'istituzione della Banca della terra, ma che per inadempienze contrattuali da parte dei primi assegnatari, di fatto finora ha bloccato i passaggi di proprietà delle terre.
Un nodo da sciogliere di cui il presidente e il direttore dell'Istituto, Enrico Corali e Raffaele Borriello, hanno parlato nel corso di un'audizione in commissione Agricoltura al Senato, e i cui dettagli saranno presentati la prossima settimana al ministero. Un Piano che in 200 pagine illustra come saranno riorganizzate le funzioni di Ismea, inglobando anche le competenze di altri due enti agricoli collegati, l'Istituto per lo sviluppo alimentare (Isa) e la Società di gestione fondi per l'agroalimentare (Sgfa).
«Quello di velocizzare la vendita dei terreni, operazione iniziata circa due anni fa - ha spiegato Corali ai senatori - è tra i capitoli più importanti del Piano già consegnato al ministro Martina». Il Piano contiene delle norme inserite nel delegato fiscale che permettono di sbloccare il passaggio di mano dei terreni che rientrano nella piena disponibilità di Ismea. «Il fatto di essere ente pubblico economico – ha aggiunto il presidente – ci consente di avere un titolo esecutivo nella vendita senza andare dal giudice, accelerando le dismissioni. Si tratta di una grande operazione che avverrà entro l'anno».
Quanto al meccanismo, Corali ha precisato che «il terreno viene venduto al giovane, a cui concediamo un mutuo anche trentennale con il patto di 'riservato dominio', in modo tale che se nel corso del tempo non riesce a pagare, l'ente se lo riprende per poi rimetterlo in circolo; questo passaggio, per tutta una serie di ragioni anche dovute alla normativa, si è rivelato molto farraginoso. Con le nuove norme, speriamo di avere sciolto questo nodo».
Soddisfazione per l'esito dell’audizione informale è stata espressa da Maria Teresa Ber-
tuzzi, capogruppo Pd in commissione Agricoltura del Senato: «La commissione ha da sempre posto grandi aspettative sull'istituzione della Banca della terra e anche ora abbiamo posto questa questione, perché pensiamo vi sia la necessità di costruire uno strumento che faciliti anche la dismissione di terre pubbliche, assegnandole a giovani che vogliono intraprendere questo percorso». Bertuzzi ha apprezzato l'intervento in particolare del direttore dell'Ismea, Borriello, che ha confermato l'avvenuta realizzazione della piattaforma per l'istituzione della Banca della terra e la presentazione nei prossimi giorni con l'inclusione immediata dei terreni agricoli dell'Istituto.