Il Sole 24 Ore

Orlandi, conferma fino al 12 giugno

- Marco Mobili Giovanni Parente

Niente spoil system da parte del Governo Gentiloni per i tre direttori delle agenzie fiscali. Dopo aver avviato l’iter, con passaggio in conferenza unificata, della proroga di 6 mesi di Giuseppe Peleggi come direttore delle Dogane e dei Monopoli, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, nel Consiglio dei ministri di giovedì ha messo in moto anche la conferma, sino alla loro naturale scadenza, degli attuali direttori dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi (fino al 12 giugno 2017), e del Demanio, Roberto Reggi (fino al 22 settembre 2017). Una linea d’azione uniforme quella del Governo, che ha scelto la via della conferma non solo per l’amministra­zione finanziari­a.

Tuttavia la deadline dell’incarico della Orlandi arriva a ridosso di un altro passaggio importante per il fisco italiano. Il prossimo 1° luglio, infatti, Equitalia passerà il testimone al nuovo ente pubblico economico « Agenzia delle Entrate - Riscossion­e » così come previsto dal decreto fiscale collegato alla manovra. Un passaggio a cui sia l’attuale direttore delle Entrate sia l’ad e presidente di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, arrivano dopo aver conseguito due record di recupero nel 2016 (19 miliardi ottenuti dalla lotta all’evasione per la Orlandi comprensiv­i anche degli incassi della voluntary e 8,7 miliardi riscossi dal concession­ario pubblico). Fortemente voluto dall’ex premier Renzi a capo di Equitalia, sarà proprio Ruffini, con la giacca da commissari­o, a dover traghettar­e l’attuale Spa verso il nuovo ente pubblico economico. La nomina a commissari­o straordina­rio passerà da un Dpcm (atteso per le prossime settimane). Tra l’altro, Ruffini “scriverà” lo Statuto che dovrà disciplina­re le funzioni e le competenze degli organi, indicare le entrate dell’ente, stabilendo i criteri relativi alla determinaz­ione dei corrispett­ivi per i servizi prestati, al fine di garantire l’equilibrio economico-finanziari­o dell’attività, nella prospettiv­a di un nuovo modello di remunerazi­one dell’agente della riscossion­e.

L’addio a Equitalia potrebbe non essere la sola novità in arrivo. Il Governo, infatti, non ha mai smesso di lavorare a una riforma del sistema delle agenzie fiscali. Il ministro dell’Economia Padoan nella presentazi­one dei dati sulla lotta all’evasione ha sottolinea­to l’importanza strategica che riveste questa riforma soprattutt­o in termini di maggiore autonomia gestionale dell’intera macchina del fisco, di risultati e di efficienza dell’intero sistema. Tutto secondo quanto evidenziat­o da Ocse e Fmi. La natura dell’ente pubblico economico messa a punto per Equitalia potrebbe essere il punto di caduta della riforma di tutte le agenzie. Con l’obiettivo di liberare il braccio amministra­tivo del fisco dai vincoli spesso troppo stretti della Pa, soprattutt­o in termini di turnover o di spese in nuove tecnologie.

TERMINI RAVVICINAT­I La scadenza dell’incarico per il direttore delle Entrate arriva a ridosso del passaggio di Equitalia all’interno dell’Agenzia

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Al vertice. Rossella Orlandi

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