Il Sole 24 Ore

Per Volkswagen utili a 5,1 miliardi

- Riccardo Barlaam

Emeno male che hanno avuto il dieselgate. Sennò chissà dove sarebbero ora. Quello che è riuscita a fare Volkswagen negli ultimi mesi per ripartire, a doppia velocità, dopo il pesantissi­mo scandalo delle emissioni truccate dei mo- tori diesel, ha dell’incredibil­e. Una vicenda che finirà tra i casi di manuale in qualche libro di storia d’economia d’impresa. Perché il colosso di Wolfsburg, che ha cause aperte in mezzo mondo e ha ancora un contenzios­o da digerire con gli Stati Uniti di oltre 24 miliardi di dollari, è riuscita poche settimane fa, grazie agli eccellenti risultati di mercato del 2016 - oltre 10 milioni di veicoli venduti - a tornare nel gradino più alto del podio, nella classifica dei costruttor­i di automobili mondiali, scartando Toyota scesa al secondo posto. Non solo. La drastica cura a base di efficienza e innovazion­e voluta dall’amministra­tore delegato Matthias Muller («Abbiamo lavorato duro in questi mesi») è la base migliore per continuare a crescere. Vw dopo il dieselgate ha deciso di investire pesantemen­te sull’elettrico. Da qui al 2025 lancerà più di venti nuovi modelli a propulsion­e elettrica, anche utilitarie: l’obiettivo è quello di riuscire a venderne 3 milioni tra otto anni. Una rivoluzion­e che costringer­à gli altri pro- duttori a rincorrere. Intanto, i risultati di bilancio confermano lo scatto in avanti fatto dal gruppo tedesco. Nel 2016 ha registrato un utile netto di 5,14 miliardi di euro. Con un fatturato record di 217,3 miliardi di euro. Certo, le ferite del dieselgate fanno ancora male. In ogni caso, Vw per il 2016 propone ai suoi azionisti un dividendo in netto rialzo, pari a 2 euro per i titoli ordinari.

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