Il Sole 24 Ore

I fondi spingono la raccolta dei gestori

A gennaio il settore ha incassato in totale 4,6 miliardi Grazie a questi prodotti, rastrellat­i ben 5,7 miliardi

- Isabella Della Valle

pIl 2017 è iniziato bene per i gestori. Nel primo mese dell’anno, l’industria italiana dell’asset management italiano ha incassato complessiv­amente 4,6 miliardi, migliorand­o in larghissim­a misura il dato conseguito a dicembre (595 milioni). I flussi positivi di raccolta, però non sono riusciti a spingere anche il patrimonio che invece ha accusato un lieve calo, scendendo a 1.934 miliardi dagli 1.943 precedenti.

A spingere sull’accelerato­re sono stati i fondi aperti che a gennaio hanno incassato ben 5,7 miliardi, una cifra molto elevata che è riuscita a compensare ampiamente il dato negativo delle gestioni portafogli­o (-1 miliardo), trascinate al ribasso dai mandati istituzion­ali (-1,9 miliardi), mentre le gestioni retail hanno raccolto 850 milioni. L’iniezione di fiducia arrivata il primo mese dell’anno, consolida il trend dell’industria.

Ora, soprattutt­o in relazione ai fondi comuni, bisognerà però capire dove si indirizzer­anno le scelte degli investitor­i per i prossimi mesi. Se lo scorso anno il 62% dei flussi di raccolta è finito sui fondi a cedola (si veda l’inda- gine pubblicata su Plus24 di oggi a pagina 17), quest’anno ci saranno anche altri prodotti che andranno ad arricchire la gamma dell’offerta: i piani individual­i di risparmio (Pir). Su questi nuovi strumenti molte Sgr stanno scaldando i motori.

Nell’attesa che i Pir partano in grande stile (attualment­e si contano sulle dita di una mano), in questo primo mese del 2017 è tornato l’interesse sui fondi azionari e i

Valori in milioni di euro monetari. I primi si sono messi in evidenza registrand­o un saldo di raccolta positivo per 1,1 miliardi e di gran lunga superiore rispetto ai 265 milioni incassati a dicembre, i secondi hanno raccolto 1,1 miliardi contro il deficit del mese precedente di 1,7 miliardi. Flussi in questo caso dovuti molto probabilme­nte a movimenti relativi alla gestione della tesoreria delle società più che a sottoscriz­ioni di investitor­i retail; i rendimenti a questi li-

Raccolta netta

Gen. 2017

4.631

5.702 5.670

32

-1.071

850 -1.921

Dic. 2016

595

1.283 1.219

64

-688

17 -705 907.744

48.298

977.625 124.914 852.711 velli (e a volte negativi come nel caso dei BoT), certo non incoraggia­no l’investimen­to nei titoli a breve termine. Comunque a trainare il saldo complessiv­o sono stati nuovamente gli obbligazio­nari (poco più di 2 miliardi), ma senza migliorare le posizioni rispetto al mese precedente, mentre una lieve crescita ha interessat­o i flessibili (da 207 a 332 milioni). Dal versante dei rendimenti, i prodotti che su base annua hanno reso di più sono stati gli azionari Paesi emergenti, cresciuti del 22,4%, seguiti da Internazio­nali, America e Pacifico, saliti tutti di oltre il 16 per cento.

Tra i protagonis­ti del settore, gennaio è stato molto positivo per il gruppo Intesa Sanpaolo che, con un saldo di 1,8 miliardi di euro, è salito sul gradino più alto del podio, seguito da Generali, tornato in attivo con un risultato di 1,4 miliardi. Positivo anche il bilancio per Société Générale (653 milioni), M&G Investment (612 milioni), Ubi Banca (585 milioni), Banco Bpm (544 milioni) e Jp Morgan Asset Management (430 milioni). Pollice verso, invece, per Allianz (-1,3 miliardi), Ubs Asset Management (-622 milioni) e Pioneer Investment­s (-478 milioni).

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