I fondi spingono la raccolta dei gestori
A gennaio il settore ha incassato in totale 4,6 miliardi Grazie a questi prodotti, rastrellati ben 5,7 miliardi
pIl 2017 è iniziato bene per i gestori. Nel primo mese dell’anno, l’industria italiana dell’asset management italiano ha incassato complessivamente 4,6 miliardi, migliorando in larghissima misura il dato conseguito a dicembre (595 milioni). I flussi positivi di raccolta, però non sono riusciti a spingere anche il patrimonio che invece ha accusato un lieve calo, scendendo a 1.934 miliardi dagli 1.943 precedenti.
A spingere sull’acceleratore sono stati i fondi aperti che a gennaio hanno incassato ben 5,7 miliardi, una cifra molto elevata che è riuscita a compensare ampiamente il dato negativo delle gestioni portafoglio (-1 miliardo), trascinate al ribasso dai mandati istituzionali (-1,9 miliardi), mentre le gestioni retail hanno raccolto 850 milioni. L’iniezione di fiducia arrivata il primo mese dell’anno, consolida il trend dell’industria.
Ora, soprattutto in relazione ai fondi comuni, bisognerà però capire dove si indirizzeranno le scelte degli investitori per i prossimi mesi. Se lo scorso anno il 62% dei flussi di raccolta è finito sui fondi a cedola (si veda l’inda- gine pubblicata su Plus24 di oggi a pagina 17), quest’anno ci saranno anche altri prodotti che andranno ad arricchire la gamma dell’offerta: i piani individuali di risparmio (Pir). Su questi nuovi strumenti molte Sgr stanno scaldando i motori.
Nell’attesa che i Pir partano in grande stile (attualmente si contano sulle dita di una mano), in questo primo mese del 2017 è tornato l’interesse sui fondi azionari e i
Valori in milioni di euro monetari. I primi si sono messi in evidenza registrando un saldo di raccolta positivo per 1,1 miliardi e di gran lunga superiore rispetto ai 265 milioni incassati a dicembre, i secondi hanno raccolto 1,1 miliardi contro il deficit del mese precedente di 1,7 miliardi. Flussi in questo caso dovuti molto probabilmente a movimenti relativi alla gestione della tesoreria delle società più che a sottoscrizioni di investitori retail; i rendimenti a questi li-
Raccolta netta
Gen. 2017
4.631
5.702 5.670
32
-1.071
850 -1.921
Dic. 2016
595
1.283 1.219
64
-688
17 -705 907.744
48.298
977.625 124.914 852.711 velli (e a volte negativi come nel caso dei BoT), certo non incoraggiano l’investimento nei titoli a breve termine. Comunque a trainare il saldo complessivo sono stati nuovamente gli obbligazionari (poco più di 2 miliardi), ma senza migliorare le posizioni rispetto al mese precedente, mentre una lieve crescita ha interessato i flessibili (da 207 a 332 milioni). Dal versante dei rendimenti, i prodotti che su base annua hanno reso di più sono stati gli azionari Paesi emergenti, cresciuti del 22,4%, seguiti da Internazionali, America e Pacifico, saliti tutti di oltre il 16 per cento.
Tra i protagonisti del settore, gennaio è stato molto positivo per il gruppo Intesa Sanpaolo che, con un saldo di 1,8 miliardi di euro, è salito sul gradino più alto del podio, seguito da Generali, tornato in attivo con un risultato di 1,4 miliardi. Positivo anche il bilancio per Société Générale (653 milioni), M&G Investment (612 milioni), Ubi Banca (585 milioni), Banco Bpm (544 milioni) e Jp Morgan Asset Management (430 milioni). Pollice verso, invece, per Allianz (-1,3 miliardi), Ubs Asset Management (-622 milioni) e Pioneer Investments (-478 milioni).
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