La conferma di Calenda: pronta norma anti-scorrerie
pL’Authority per le comunicazioni continua la sua istruttoria e il governo, a maggior ragione dopo gli sviluppi giudiziari, tiene la sua linea: nessun intervento ad aziendam ma solo una norma di sistema per evitare in futuro scalate “opache”. Lo ha detto eri il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda confermando l’anticipazione del Sole 24 Ore del 2 febbraio: la misura “anti scorrerie” confluirà come emendamento nel disegno di legge concorrenza che il 2 marzo dovrebbe riprendere il cammino al Senato.
È di certo stata ispirata dal caso Vivendi ma «non sarà una norma anti Vivendi - ha spiegato il ministro intervenendo a un forum organizzato da Il Foglio - è a favore della trasparenza per chi acquisisce partecipazioni rilevanti e non sarà retroattiva». La bozza della norma prevede che - al raggiungimento del 10% (anche se c’è ancora un’ipotesi pari al 5%) e poi del 20 e 25% - scatti a carico di chi acquista una partecipazione in una società quotata che opera in un settore «strategico» l’obbligo di fornire informazioni alla Consob sui suoi piani. Il prospetto dovrà essere fornito alla società target e alla Consob entro 10 giorni dalla data di acquisizione della partecipazione e dovrà essere aggiornato se intercorrono modifiche nei sei mesi successivi. La dichiarazione dovrà chiarire: i modi di finanziamento dell’acquisizione; se si agisce soli o in concerto; se si intende fermare gli acquisti o proseguirli fino al controllo e, in tal caso, la strategia che si intende adottare e le operazioni per metterla in opera; le intenzioni su eventuali accordi e patti parasociali; se si intende proporre l’integrazione o la revoca degli organi amministrativi o di controllo. Quello che «rileva» secondo Calenda, come nel caso Vivendi, è «come si entra in un Paese e cosa si vuole fare». Certo, alcune dichiarazioni di esponenti del governo francese sull’acquisizione da parte di Fincantieri del 66,67% di Stx France non facilitano il clima: «Eventuali preclusioni rimetterebbero in discussione tutto il tema delle acquisizioni francesi nel nostro Paese».
Anche per Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, l’italianità non è un totem. Nel caso di Generali, come in quello di Mediaset, ha detto intervenendo al forum, «tifo per l’Italia ma non ho paura dello straniero in quanto tale. Bisogna chiedersi quali siano i progetti di sviluppo. L’importante però è che ci sia uniformità nelle regole». Calenda fissa aprile come obiettivo per l’approvazione definitiva del tormentatissimo Ddl concorrenza che ospiterà la norma anti-scorrerie. Sulle contestate o incompiute liberalizzazioni, c’è anche spazio per una dura critica alle concessioni balneari, «che spesso sono vergognosi » .