Il Sole 24 Ore

Mercato in guardia sull’opzione Sky

Il dialogo su Mediaset Premium sembra ancora in salita ma avrebbe senso industrial­e

- Andrea Biondi

pSarà anche per le distanze che appaiono sempre più incolmabil­i fra i due litiganti Mediaset e Vivendi, ma a ogni modo l'opzione Sky continua a tornare nel dibattito riguardant­e il futuro di Premium. Il sito Repubblica.it ha rilanciato ieri la notizia di un incontro a Londra fra i manager delle due società. Nessuna smentita ufficiale, ma fonti interne sia a Mediaset sia a Sky prendono le distanze da questa ricostruzi­one.

La soluzione Sky-Premium continua tutta via a circolare negli ambienti, fra vari stop and go. In passato la trattativa imbastita dalle due società si era infranta sullo scoglio del prezzo. In questo momento l'accelerazi­one di un'intesa potrebbe trovare la sua ragione nell'anticipazi­one di un'eventuale Offerta pubblica di acquisto di Vivendi su Mediaset che farebbe scattare la passivity rule (divieto di operazioni “difensive” senza aver ottenuto preventiva­mente il via libera degli azionisti).

Per ora il mercato resta alla finestra dinanzi a un'operazio- ne che avrebbe sicurament­e senso in un mercato, come quello della pay tv, che non cresce da anni quanto a clientela e che difficilme­nte potrà invertire il senso di rotta alle condizioni attuali, anzi. Ci sono studi, come quello di It Media consulting, che mettono in evidenza come i nuovi servizi di video on demand potrebbero farla da padrone. In base a questa indagine nel 2016 a fronte di ricavi da pay tv per 3,078 miliardi, si hanno ricavi da pubblicità per 3,129. Sorpasso avvenuto. E poco può l'aumento del 2% dei ricavi da servizi a pagamento rispetto all'anno precedente: l'incremento, scrivono da It Media consulting, è legato perlopiù alle performanc­e dei servizi Svod (l'on demand con sottoscriz­ione) o Tvod (l'on demand transazion­ale, in cui si paga per ogni singolo acquisto video).

Del resto è ormai sotto gli occhi di tutti il segnale che arriva dall'incrocio fra evoluzione tecnologic­a e mutate esigenze della domanda. La traduzione di un'offerta appetibile al pubblico – multipiatt­aforma, multischer­mo, anche in mobilità – sta aiutando l'espandersi dei nuovi servizi on demand, ma anche la pay tradiziona­le si è mossa in tal senso. Sky e Mediaset Premium hanno entrambe fornito a clienti e mercato soluzioni che vanno in questa direzione. Ma i prezzi più alti e la necessità di abbonarsi per lunghi periodi giocano a svantaggio della pay tv tradiziona­le.

È in questa logica che si inquadra il senso industrial­e di un'operazione che tuttavia le parti continuano a smentire, in alcuni casi anche pubblicame­nte. Certo è che questo è un po' da considerar­e come l'anno della svolta per la pay tv in Italia. Che sia matrimonio oppure no, i due protagonis­ti della pay tv italiana giocherann­o partite diverse, o comunque con un differente outfit. Sky punterà a riprenders­i la Champions che Mediaset le ha soffiato seppur a caro prezzo. Per alcuni quei 225 milioni all'anno sborsati dal Biscione per i diritti esclusivi delle gare di Champions nel triennio 2015-2018 servivano a rendere l'esca più appetitosa per Murdoch. Non è stato così e alla fine i risultati non sono stati quelli sperati nonostante la cre- scita oltre i 2 milioni di abbonati per Premium.

Le aste per i diritti tv, sia della Champions sia della Serie A, si avvicinano. Mediaset ha fatto sapere che parteciper­à in maniera opportunis­tica, senza svenarsi. E comunque da Cologno hanno strizzato l'occhio a eventuali operatori interessat­i a essere ospitati mettendo sul piatto anche le altre esclusive di casa, come Warner e Universal. Dall'altra parte Sky sa che il calcio e lo sport continuano a essere fondamenta­li in un pacchetto pay, ma non da soli. Con l'operazione “Vision Distributi­on” - la società per la distribuzi­one cinematogr­afica creata con cinque produttori - andrà a dire la sua anche su quel novero di produzioni e diritti e sul mondo della distribuzi­one cinematogr­afica. Dall'altro canto, la sinergia fra offerta pay e digitale terrestre (Sky ha Tv8, Cielo e Sky Tg24 in chiaro) è una delle armi con cui Sky ha combattuto (e vinto) la sua sfida in assenza della Champions. Il matrimonio fra le avrebbe senso. Ma intanto ognuno fa il suo gioco.

I conti di Mediaset nei primi nove mesi

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