La tecnologia incorona gli Etf Solo tre fondi comuni reggono il confronto a cura di Norisk
Il settore tecnologico occupa uno spazio importante nell’immaginario collettivo del risparmiatore. È considerato quasi un sinonimo di performance e volatilità e, negli ultimi tre anni, l’Etf Lyxor Msci World Information Technology TR che replica il mercato tecnologico globale ha registrato un incremento dell’85,6%.
Il comparto, negli ultimi anni, è cresciuto talmente tanto che è stato pressoché impossibile fare male in valore assoluto. Ci si poteva però attendere che, con una specializzazione così particolare, l’analisi delle singole società avrebbe potuto creare ulteriore valore e, quindi, extra-rendimento rispetto a quanto ottenibile dall’Etf. Al contrario, escludendo le classi multiple, solo tre fondi attivi specializzati su questo settore hanno fatto meglio dell’Etf. Il peso dei costi ha contribuito a comprimere le performance ottenute con le scelte attive. Inoltre, il mercato dei titoli tecnologici è ormai molto liquido ed efficiente e, quindi, i prezzi di Borsa incorporano tutte le informazioni disponibili, complicando il lavoro dei gestori.
L’applicazione della metodologia “risk-adjusted” consente di comparare i fondi che presentano profili di rischio differenti, pur condividendo il medesimo focus d’investimento. I risultati confermano quanto evidenziato dall’analisi delle mere performance e sono gli stessi tre fondi ad essere promossi, grazie a un Rap superiore a quello dell’Etf e alla persistenza della overperformance misurata con l’indicatore “Sortino ponderato”. Vi sono alcuni fondi che dichiarano benchmark diversi rispetto all’Etf. Fidelity Global Technology, ad esempio, può investire anche nei titoli tecnologici dei Paesi Emergenti, mentre l’Etf si concentra solo sulle società dei Paesi sviluppati. Tale fondo si conferma piuttosto brillante non solo rispetto all’Etf globale ma anche rispetto al benchmark dichiarato. Anche altri fondi hanno focus di investimento più concentrati, ma queste differenze rispetto all’indice sottostante l’Etf non modificano il giudizio sullo strumento.
Tra i fondi che gestiscono masse ingenti emergono diverse delusioni: Pictet Digital (oltre 1 miliardo di Aum) ha registrato performance molto inferiori a quelle dell’Etf, visto che il Rap differenziale a 3 anni, rispetto al clone, è risultato pari a -227 euro su 1.000 investiti. Anche l’Henderson Horizon Global Technology (oltre 2 miliardi di Aum), ha registrato un Rap differenziale rispetto all’Etf pari a -142 euro. Le spese correnti medie di questo comparto sfiorano il 2% e sono da confrontare con appena lo 0,4% addebitato annualmente dall’Etf. Non è un caso che il fondo più oneroso, Mediolanum BB Global Tech SA (3,73% annuo), sia risultato tra i peggiori della categoria. Se guardiamo ai fondi con spese correnti maggiori del 2,5%, solo quello di Fidelity si merita le provvigioni che addebita. Gli indicatori R2 molto elevati evidenziano in generale come, in questi fondi, le scelte di gestione attiva siano in genere contenute. Eurizon EasyFund High Tech dichiara ufficialmente di discostarsi il meno possibile dal benchmark, presentando però spese correnti piuttosto elevate (2,12%).