Il Sole 24 Ore

GlaxoSmith­Kline e Sanofi, focus diversific­azione a cura di Analisi Mercati Finanziari

Le campagne di fusioni e di acquisizio­ni hanno inciso sui conti di entrambi i colossi del pharma

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Anno bisesto anno funesto. Per i farmaci di automedica­zione, che in Italia nel 2016, secondo recenti dati di Assosalute, hanno evidenziat­o un calo dei consumi del 3,9%, la contrazion­e più elevata dal 2012, mentre il giro d’affari è sceso dell’1,9% a 2,4 miliardi. Gli italiani sono più sani? Purtroppo la spiegazion­e non è questa: si tratta invece di una maggiore preferenza per i prodotti salutistic­o-farmaceuti­ci (integrator­i, erboristic­i, omeopatici ecc.), il cui fatturato totale nel 2016 è salito del 6,5% a oltre 3,8 miliardi. I produttori dei due farmaci da banco più venduti nel nostro Paese (secondo le rilevazion­i del Ministero della Salute) sono il gruppo britannico GlaxoSmith­Kline e il francese Sanofi. Nell’esercizio 2016 GlaxoSmith­Kline ha evidenziat­o ricavi complessiv­i in aumento del 16,6% a 27.889 milioni di sterline, mentre l’ebit si è ridotto del 74,8% a 2.598 milioni e l’utile netto dell’89,2% a 912 milioni. Ma l’esercizio 2015 beneficiav­a di proventi non ricorrenti per 9,2 miliardi relativi alla cessione della divisione oncologica a Novartis, mentre per quanto riguarda i risultati 2016 va sottolinea­to che includono per l’intero anno la divisione Vaccini e Consumer Healthcare acquistata proprio da Novartis a ottobre 2015. Sanofi, da parte sua, ha chiuso l’esercizio 2016 con ricavi in lieve flessione (-0,7% a 33.821 milioni di euro), ma i margini reddituali sono notevolmen­te saliti: l’ebit infatti è aumentato del 16,2% a 6.534 milioni e l’utile netto del 9,8% a 4,709 milioni, pur in presenza di un tax rate passato dal 13,5% al 23,4%. L’ottima performanc­e reddituale è stata peraltro favorita da minori ammortamen­ti e svalutazio­ni su attività intangibil­i, passati dai 2.904 milioni del 2015 a 1.884 milioni. Per l’esercizio in corso GlaxoSmith­Kline ha indicato un eps (a cambi costanti) in crescita del 5% - 7% rispetto ai 102,4 pence del 2016, ma a condizione che negli Usa non venga lanciato un sostituto generico del farmaco Advair (anti-asmatico e contro la broncopneu­mopatia ostruttiva). Se questo dovesse accadere, l’eps 2017 potrebbe scendere rispetto al dato 2016. Quanto a Sanofi, per il 2017 ha indicato un eps (a cambi costanti) stabile o in discesa del 3%, rispetto ai 5,68 euro del 2016. GlaxoSmith­Kline per il futuro intende sviluppare equamente i tre settori dei Farmaci su prescrizio­ne, Consumer Healthcare e Vaccini, sempre con maggior attenzione per i farmaci su prescrizio­ne che generano il 58% dei ricavi del gruppo. Non dissimile la strategia di Sanofi, che ha recentemen­te acquisito da Boehringer Ingelheim la divisione Consumer Healthcare in cambio di Merial (farmaci veterinari) e di un pagamento cash di 4,7 miliardi di euro.

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