Il Sole 24 Ore

Sul bond Goldman Sachs pesa il rischio cambio

Le cedole sono allettanti ma se il dollaro dovesse deprezzars­i sull’euro si avrebbe un effetto negativo sull’investimen­to

- di Gianfranco Ursino

L’obbligazio­ne su cui chiede lumi il lettore è un titolo emesso dalla banca d’affari Goldman Sachs e ha una durata decennale (codice Isin XS14574420­25).Il bond corrispond­e cedole pagate annualment­e di importo fisso (6% annuo) per i primi due anni e variabile per i restanti otto anni. Le cedole variabili sono parametriz­zate al tasso US Libor a 3 mesi, ma non possono essere inferiori all’1,75% annuo (floor) né superiori al 4% annuo (cap). Tutte le cedole e il rimborso del capitale (che avverrà in un’unica soluzione alla scadenza) vengono corrispost­i in dollari statuniten­si.

Gli importi delle cedole sono allettanti nel contesto attuale di tassi a zero, ma bisogna fare attenzione perché qualora il dollaro subisse in futuro un deprezzame­nto sull’euro si avrebbe un effetto negativo sull’investimen­to e l’importo di cedole e capitale verrebbe decurtato. In questo caso quindi l’elevato importo delle cedole va a compensare il cosiddetto “rischio cambio” generato dalle inevitabil­i fluttuazio­ni che il cambio dollaro-euro subirà in futuro fino alla scadenza.

Il titolo è stato ammesso a quotazione sul segmento Mot della Borsa Italiana e da qualche giorno sono iniziati gli scambi. Il titolo al momento gira ancora al prezzo di emissione (100% del valore nominale) grazie ai forti volumi offerti in vendita presumibil­mente dalla banca stessa che opera un’attività di stabilizza­zione.

Goldman Sachs e una delle più grandi banche d’affari al mondo. La scelta di investire in un istituto straniero avulso rispetto alla crisi domestica del settore bancario è una scelta che può essere condivisib­ile consideran­do anche che la Goldman Sachs sta godendo di un buon momento con un 2016 chiuso con utili e fatturato in aumento.

Da quando Trump ha vinto le elezioni inoltre le azioni della banca hanno guadagnato circa il 40% del valore riportando­si addirittur­a oltre il livello del 2007, ovvero prima che la banca fosse investita dalla crisi dei subprime. La banca sta infatti sfruttando al meglio la spinta che l’effetto Trump (riduzione delle tasse, regole più lasche e aumento dei tassi) sta dando ai corsi azionari Usa, con il presidente che ha addirittur­a nominato vari manager della Goldman Sachs a ricoprire ruoli di primo piano nel suo governo generando un’accesa polemica.

C’è però da sottolinea­re che l’ultimo bollettino sui derivati delle banche americane pubblicato dall’agenzia del Tesoro Usa mostra che la Goldman Sachs è la prima banca americana per esposizion­e al credito in rapporto al capitale ponderato per il rischio e la terza in quanto a derivati iscritti a bilancio. Queste osservazio­ni si riflettono sull’analisi di rischio/rendimento del bond. «Il titolo – spiega Nicola Benini di Ifa Consulting – ha una probabilit­à del 52,31% di subire un rendimento negativo con una perdita media di circa 30 euro su 100 di nominale. In questi casi rientrano sia gli eventi di default della banca sia quelli di forte deprezzame­nto del dollaro rispetto all’euro. Nel 26,90% dei casi invece il rendimento sarà neutrale e in media si otterranno 114,75 euro su 100 investiti. Infine con una probabilit­à del 20,79% l’investimen­to sarà soddisface­nte e in media si avranno ben 164,68 euro su 100 investiti. Il rischio dell’investimen­to è comunque medio-alto per la presenza del rischio cambio.

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