Il Sole 24 Ore

Liquidità, serve un’attenta gestione

Nel medio periodo gli strumenti indicizzat­i sono una soluzione

- — An. Gen.

Il conto corrente è solo la punta dell’iceberg di come viene gestita complessiv­amente la liquidità. Non sempre i risparmiat­ori utilizzano in maniera efficiente le disponibil­ità “cash”.

La liquidità, oltre alle esigenze personali della vita quotidiana, è propedeuti­ca anche a cogliere le occasioni sui mercati. «Con i mercati azionari attuali su livelli molto elevati a partire da Wall Street - spiega Andrea Zanella, consulente finanziari­o indipenden­te - e con un comparto obbligazio­nario esposto al rialzo dei tassi, la liquidità deve essere abbondante. Almeno il 40%. La liquidità può avere anche un costo e per attenuare l’impatto dell’inflazione le soluzioni non sono molte. Si va dai conti deposito, alle obbligazio­ni a scadenza molto breve fino ad alcuni certificat­i a basso rischio che debbono comunque essere conosciuti e maneggiati da esperti».

I rimedi per difendere la liquidità dall’inflazione sono sostanzial­mente di due tipi: uno struttural­e e l’altro congiuntur­ale. «Il primo - commenta Gianni Lupotto, ad di Alfa, società di consulenza - impone di avere un orizzonte temporale ben preciso e di puntar sugli strumenti indicizzat­i all’inflazione in modo da preservare il proprio capitale da questa variabile. In Italia gli strumenti disponibil­i sono il BTp Italia o quello indicizzat­o all’infla- zione europea. Fondamenta­le è detenere il titolo, che possa avere un anno o 5 anni di vita residua, fino a scadenza altrimenti le oscillazio­ni di prezzo durante la vita dello stesso potrebbero causare delle perdite in caso di necessità di vendita. Se l’approccio è di tipo congiuntur­ale non sono molti gli strumenti in difesa dell’inflazione. In primis ci sono i conti di deposito che a volte mostrano tassi interessan­ti con vincolo sui 6 e 12 mesi, ma spesso solo a titolo promoziona­le » .

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