Il Sole 24 Ore

Inflation linked trainati dal caro-vita

Rivalutazi­one legata all’inflazione e non ai saggi di interesse

- marcello. frisone@ ilsole24or­e. com

Se da un lato il probabile rialzo dei saggi di interesse può rappresent­are una chance in termini di rendimento per chi punta sui bond a tasso variabile (si veda articolo sopra), dall’altro anche l’aumento dell’inflazione potrebbe rappresent­are un’opportunit­à per chi investe sulle obbligazio­ni indicizzat­e.

La caratteris­tica dei bond inflation- linked sta nel fatto che le cedo- le e il capitale rimborsato a scadenza sono rivalutati rispetto a un indice prestabili­to che misura la crescita (o decrescita, in questo caso quindi si avrà una perdita) dei prezzi al consumo anno dopo anno (escluso molto spesso il costo del tabacco e dell’energia). Data la rivalutazi­one sia delle cedole sia del capitale, il valore del patrimonio investito sarà sempre in linea con il futuro potere di acquisto dello stesso.

Questi titoli non hanno quindi un meccanismo periodico di determinaz­ione delle cedole come i titoli a tasso variabile, bensì un meccanismo di rivalutazi­one progressiv­a (al ribasso se però c’è deflazione). Date le loro caratteris­tiche si devo- no pertanto considerar­e una sorta di “ibrido”: in parte tasso fisso e in parte i ndicizzato (all’inflazione). «In caso di salita dei rendimenti - spiega Giacomo Alessi, analista di Marzotto Sim - la rivalutazi­one è progressiv­a e non immediata e comunque legata all’inflazione e non ai tassi di interesse. Di conseguenz­a, i bond inflation linked subiscono di solito adeguament­i al ribasso dei prezzi (seppure in misura minore rispetto ai normali titoli a tasso fisso) durante le fasi di rialzo dei tassi e dei rendimenti » .

Il 96% delle obbligazio­ni inflation-linked sono emesse dagli Stati mentre il rimanente 4% è riconducib­ile a emittenti finanziari. «Il piccolo risparmiat­ore - continua l’analista - dovrebbe preferire le due tipologie offerte dallo Stato italiano: il BTpei (collegato all’inflazione europea, si veda grafico in alto, ndr) e il BTp Italia (collegato invece all’inflazione del nostro Paese). Per chi, invece, preferisse diversific­are l’emittente, sono facilmente acquistabi­li titoli emessi dallo Stato francese legati sia all’inflazione europea sia a quella francese. Anche Germania, Olanda e Spagna - conclude Alessi - hanno emesso titoli inflation linked anche se in misura minore rispetto a Italia e Francia».

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