Priorità al rispetto ambientale
a Tra gli interrogativi che i consumatori “conscious”, in particolare quelli più giovani e quindi più orientati ad acquisti accessibili, si pongono oggi prima di fare shopping spicca quello che indaga se il prodotto fast fashion sia anti-ecologico perché si basa su una logica di consumo rapido e quindi di spreco o invece sia l’esempio di un percorso di progressiva responsabilizzazione della moda, purché in linea con una velocità imposta dai tempi.
Le prime risposte concrete arrivano dai colossi del fast fashion che, consapevoli di doversi relazionare con una clientela sempre più attenta all’impatto ambientale dei propri acquisti, hanno cominciato a sviluppare capi che siano più sostenibili rispetto al passato e che possano essere venduti a un prezzo accessibile. Tra i pionieri della moda sostenibile low cost c’è H&M che non solo da anni realizza una collezione studiata appositamente per essere più green – la Conscious Exclusive Collection, la cui edizione 2017 sarà in alcuni negozi dal 20 aprile con capi da donna, uomo e bambino – ma ha progressivamente adottato materiali green nelle proprie produzioni standard: l’obiettivo del gruppo svedese, che promuove anche la circolarità dei consumi invitando i clienti a riconsegnare capi e tessuti da riciclare, è utilizzare unicamente cotone proveniente da fonti sostenibili nel 2020.
Per la P-E 2017 anche il gruppo catalano Mango, altro big player del segmento, ha lanciato una collezione dall’anima “impegnata”: Mango Committed conta capi da uomo e da donna realizzati con una particolare attenzione alla sostenibilità complici materiali naturali e biologici come il cotone organico e il cotone riciclato, il tencel e il modal, proposti in una palette neutra o trattati con coloranti a basso impatto ambientale. Il 2016 ha confermato anche il peso “sostenibile” di Benetton, leader della classifica Detox di Greenpeace. Il gruppo veneto si è infatti impegnato a escludere totalmente dalla produzione 11 gruppi chimici potenzialmente dannosi e ha implementato controlli stringenti sulle acque di scarico, in risposta all’esigenza di una filiera sempre più pulita.