Grazie alla musica viaggiatori in aumento del 6%
Tutti pazzi per la musica, che si tratti di rock, jazz o melodramma. Tutti pronti a fare le valigie: che sia per andare all’Olimpico di Roma ad ascoltare gli U2 o alla Fenice di Venezia per Mozart. Il turismo musicale è una nicchia sempre più interessante del mercato della ricettività, anche in coincidenza con la crescita costante del business dei concerti in Italia, attestatosi l’anno scorso sui 315 milioni.
Secondo Assomusica, l’associazione dei promoter, nel 2015 – ultimo anno per il quale sono
disponibili rilevazioni - il numero di spettatori provenienti da altre regioni rispetto a quelle che ospitavano un evento è cresciuto del 6% sullanno precedente. A fronte del pubblico totale dei concerti (6,1 milioni di ingressi), il 31,4% degli spettatori arrivava da fuori regione e, oltre la soglia dei 200 chilometri di distanza da casa, ha pernottato. Il 2,7% arrivava addirittura dall’estero. La piazza più “aperta” al turismo musicale è Verona, con l’Arena che vende fuori regione il 62% dei suoi posti a sedere e un significativo 3,2% all’estero. Non male anche Torino, grazie al Pala Alpitour: 31% di pubblico da fuori regione, 2,5% dall’estero. Milano, capitale della musica dal vivo, vede arrivare da fuori regione il 28,1% e dall’estero il 2,6% degli spettatori. Performance in linea con quella di Roma (28,7% da fuori regione e 2,8% dall’estero), mentre piazza decisamente più local è Napoli, con un 26% di pubblico proveniente da fuori regione e solo l’1% da fuori Italia. «Gli eventi live – secondo il presidente di Assomusica Vincenzo Spera – generano un indotto molto importante sui fronti della ricettività e dei trasporti. Si cresce e si può continuare a crescere». Da uno studio di Unioncamere, in un’analisi dei segmenti con maggiori prospettive di crescita emerge proprio il turismo musicale evidenziando la nicchia relativa ai “festival ed eventi musicali” (quasi il 44% del totale), seguita a ruota da “folklore e tradizioni popolari” (41% del campione). Per quanto riguarda la musica pop basti pensare che nel solo Regno Unito il mercato è stimato in 2 miliardi di sterline secondo l’ente del turismo VisitBritain. Nel 2017 in Italia per ora sono 45 i “grandi concerti” pop previsti, cioè quelli che prevedono incassi ad almeno sei zeri, tra i quali spiccano Guns n’ Roses, Coldplay, Radiohead, Depeche Mode e U2. Tra gli appuntamenti dell’estate che intercettano turisti con un alto tasso di internazionalizzazione si segnalano Umbria Jazz e Lucca Summer Festival, kermesse organizzata da D’Alessandro & Galli che quest’anno festeggerà il 20ennale. I numeri sono di tutto riguardo: Ipsos stima in 12 milioni l’impatto dell’evento sull’economia locale. «C’è grandissima attenzione – spiega il patron Mimmo D’Alessandro – soprattutto da parte del pubblico di lingua inglese che in Toscana è di casa. L’edizione di quest’anno avrà un taglio ancora più internazionale».