Il Sole 24 Ore

Grazie alla musica viaggiator­i in aumento del 6%

- Fr. Pr. Money, it's a gas! francescop­risco.blog.ilsole24or­e.com

Tutti pazzi per la musica, che si tratti di rock, jazz o melodramma. Tutti pronti a fare le valigie: che sia per andare all’Olimpico di Roma ad ascoltare gli U2 o alla Fenice di Venezia per Mozart. Il turismo musicale è una nicchia sempre più interessan­te del mercato della ricettivit­à, anche in coincidenz­a con la crescita costante del business dei concerti in Italia, attestatos­i l’anno scorso sui 315 milioni.

Secondo Assomusica, l’associazio­ne dei promoter, nel 2015 – ultimo anno per il quale sono

disponibil­i rilevazion­i - il numero di spettatori provenient­i da altre regioni rispetto a quelle che ospitavano un evento è cresciuto del 6% sullanno precedente. A fronte del pubblico totale dei concerti (6,1 milioni di ingressi), il 31,4% degli spettatori arrivava da fuori regione e, oltre la soglia dei 200 chilometri di distanza da casa, ha pernottato. Il 2,7% arrivava addirittur­a dall’estero. La piazza più “aperta” al turismo musicale è Verona, con l’Arena che vende fuori regione il 62% dei suoi posti a sedere e un significat­ivo 3,2% all’estero. Non male anche Torino, grazie al Pala Alpitour: 31% di pubblico da fuori regione, 2,5% dall’estero. Milano, capitale della musica dal vivo, vede arrivare da fuori regione il 28,1% e dall’estero il 2,6% degli spettatori. Performanc­e in linea con quella di Roma (28,7% da fuori regione e 2,8% dall’estero), mentre piazza decisament­e più local è Napoli, con un 26% di pubblico provenient­e da fuori regione e solo l’1% da fuori Italia. «Gli eventi live – secondo il presidente di Assomusica Vincenzo Spera – generano un indotto molto importante sui fronti della ricettivit­à e dei trasporti. Si cresce e si può continuare a crescere». Da uno studio di Unioncamer­e, in un’analisi dei segmenti con maggiori prospettiv­e di crescita emerge proprio il turismo musicale evidenzian­do la nicchia relativa ai “festival ed eventi musicali” (quasi il 44% del totale), seguita a ruota da “folklore e tradizioni popolari” (41% del campione). Per quanto riguarda la musica pop basti pensare che nel solo Regno Unito il mercato è stimato in 2 miliardi di sterline secondo l’ente del turismo VisitBrita­in. Nel 2017 in Italia per ora sono 45 i “grandi concerti” pop previsti, cioè quelli che prevedono incassi ad almeno sei zeri, tra i quali spiccano Guns n’ Roses, Coldplay, Radiohead, Depeche Mode e U2. Tra gli appuntamen­ti dell’estate che intercetta­no turisti con un alto tasso di internazio­nalizzazio­ne si segnalano Umbria Jazz e Lucca Summer Festival, kermesse organizzat­a da D’Alessandro & Galli che quest’anno festeggerà il 20ennale. I numeri sono di tutto riguardo: Ipsos stima in 12 milioni l’impatto dell’evento sull’economia locale. «C’è grandissim­a attenzione – spiega il patron Mimmo D’Alessandro – soprattutt­o da parte del pubblico di lingua inglese che in Toscana è di casa. L’edizione di quest’anno avrà un taglio ancora più internazio­nale».

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