Carige, respinto ricorso Apollo Malacalza vota in assemblea
Malacalza vince il primo scontro con Apollo. Il tribunale di Genova ha respinto il ricorso del fondo americano Apollo che chiedeva di inibire il voto in assemblea del 28 marzo a Vittorio Malacalza, socio di maggioranza di Banca Carige.
Tribunale civile di Genova ha rigettato ieri, ritenendolo infondato, il ricorso (ex articolo 700 del codice di procedura civile) presentato da Amissima, con il quale la società riconducibile ad Apollo global management e detentrice di circa lo 0,1% del capitale di Carige, chiedeva di inibire il diritto di voto di Malacalza investimenti, azionista di riferimento (col 17,58%) della banca genovese, nell’assemblea dei soci che si riunirà martedì 28.
Malacalza, dunque, potrà votare perché il giudice Paola Bozzo-Costa, nell’ordinanza depositata ieri, rileva che «la domanda (di Amissima, ndr) è infondata e deve essere integralmente rigettata». La società che fa capo al fondo Apollo intendeva impedire a Malacalza di votare un’azione di responsabilità avviata da Carige contro gli ex amministratori dell’istituto, Piero Luigi Montani (già ad) e Cesare Castelbarco Albani (già presidente). La richiesta di azione legale nei loro confronti, da parte dell’attuale cda , nasce, come si legge nell’atto di citazione versus gli ex amministratori e Apollo depositato in tribunale, dalla convinzione che non fosse necessario vendere il ramo assicurativo di Carige, come chiesto in precedenza da Bankitalia, perché le condizioni erano cambiate, le compagnie cominciavano a rendere e si profilava un aumento di capita- le. Castelbarco e Montani scelsero invece di proseguire con la vendita. Non solo. La cessione, secondo l’attuale cda, avvenne con «un’alienazione a un prezzo inferiore al valore patrimoniale delle compagnie». Di qui l’azione di responsabilità e una richiesta di risarcimento da 1,25 miliardi della banca verso gli ex vertici di Carige e Apollo.
Il giudice Bozzo-Costa, pur ammettendo «l’astratta ammissibilità della domenda cau-
MARTEDÌ L’ASSISE Il giudice: il primo socio non ha il controllo di fatto della banca Il fondo: «Pronti a impugnare la sentenza»
telare» di Amissima, spiega che questa «viene rigettata nel merito». Infatti la tutela assembleare ex 700 cpc, è fondata «solo ed in quanto utile a contrastare condotte illegittime, purché adeguatamente dedotte e provate». Il giudice aggiunge che possono «essere riconosciuti spazi per la tutela cautelare atipica anticipata solo quando il pregiudizio sia effettivamente imminente e irreparabile». Nel caso di specie «non risultano specifici pregiudizi irreversibili derivanti dall’approvazione di uno o più ordini del giorno della assemblea del 28 marzo».
pD ’altra parte, «non può essere ritenuto pregiudizio irreversibile, di per se stesso, il consentire la partecipazione di Malacalza investimenti all’assemblea ed il relativo esercizio di voto quale asserito detentore di una partecipazione di controllo non autorizzata» da Bce (come invece sostiene Apollo). Facendo poi riferimento all’articolo 24 del testo unico bancario, Bozzo-Costa dice che questo «non prevede la “sospensione preventiva” di ogni fase deliberativa assembleare, reagendo invece contro la delibera (...) con la ordinaria impugnativa codicistica ed estendendo anche aB ank italia la titolarità dell’ azione ». Sulfumusb on iiuris, il giudice afferma, tra l’altro, che appare «infondata anche la domanda cautelare riferita alla partecipazione di Malacalza investimenti per la quota regolarmente autorizzata (10,5%), così come quella riferita a Fondazione Carige, considerata l’assenza di un potere di veto che vincoli in forza del patto parasociale e l’esiguità della partecipazione azionaria di Fondazione per un controllo solitario». Il giudice, insomma, respinge la tesi di Amissima che sostiene che Malacalza sia un «controllante di fatto» della banca.
Malacalza, da parte sua, in una nota giudica «strumentale e temeraria» l’azione giudiziaria intrapresa da Amissima e dal suo socio di controllo Apollo» e sottolinea che lo 0,1% di Carige acquisito dalla prima è stato «acquistato strumentalmente pochi giorni prima della presentazione del ricorso». Malacalza definisce «scon- certante», la lettura dell’atto di citazione di Carige contro gli ex amministratori a Apollo, nel quale «emergono altri particolari, coincidenze temporali e dettagli in merito ai comportamenti tenuti dai precedenti amministratori e da Apollo ai danni della banca e quindi di tutti gli azionisti». Amissima «prende atto dell’ordinanza del tribunale» e «confida che successivamente all’assemblea del 28» le «autorità di vigilanza accerteranno l’esistenza di un controllo non autorizzato (da Bce, ndr) da parte di Malacalza». Amissima, poi, si riserva d’impugnare la delibera che approvasse l’azione di responsabilità.