Fondi e Sicav, in 32 anni più oneri che rendimento
Elaborazione dei dati Mediobanca dal 1984 al 2015 Gravose le commissioni pagate a vario titolo
In 32 anni i fondi comuni di investimento hanno generato un rendimento annuo dell’1,37 per cento (era dell’1,45% l’anno precedente). È questa la “semplificazione” dello studio Mediobanca (si veda anche www.mbres.it/it/publications/dati-di-fondi-e-sicav-italiani) che prende in esame i risultati, dal 1984 al 2015, di 1.003 tra fondi comuni e Sicav, fondi pensione negoziali e aperti, fondi chiusi, immobiliari, speculativi, fondi di fondi collegati e non collegati e fondi riservati.
la ricerca
I dati annuali di Mediobanca (sui quali Assogestioni, l’associazione dei gestori di fondi, non ha voluto commentare) sono molto dettagliati ma probabilmente di non facile com- prensione. Così, partendo da due dati complessivi (92,8 miliardi di valore dei patrimoni generati in 32 anni e 73,8 miliardi di commissioni su fondi comuni aperti e Sicav, si vedano i due grafici sopra) abbiamo cercato di misurare con l’occhio dell’investitore comune quali siano stati i risultati nel tempo per chi ha investito nel “sistema fondi” (con alcune semplificazioni per rendere l’argomento il più comprensibile possibile).
fondi comuni aperti e sicav
Dal 1984 al 2015 l’aumento del patrimonio dei soli fondi comuni e Sicav al netto della raccolta netta (ovvero dei soldi che sono confluiti/defluiti nel sistema per effetto degli investimenti/disinvestimenti dei risparmiatori e al netto dei costi di gestione) è stato di 92,8 miliardi di euro. Nello stesso periodo gli oneri di gestione (ovvero tutte le commissioni a vario titolo) pagati dai sottoscrittori sono ammontati a 73,8 miliardi e le imposte a 7,3 miliardi. In teoria, dunque, la performance avrebbe potuto essere almeno di 166,6 miliardi (92,8 più 73,8, ndr) ma di questi 73,8 miliardi sono andati per commissioni (44%). «In realtà - spiega Giampaolo Galiazzo della società di consulenza indipendente Tiche di Treviso - a causa del prelievo anticipato delle commissioni previsto nei fondi il risultato a sfavore del risparmiatore è più pesante. Infatti, i costi pagati al sistema del risparmio gestito sono del 79,5% del guadagno ottenuto (73,8 miliardi su 92,8 miliardi)».
rendimento
Ma quanto ha reso dunque investire nei fondi comuni e Sicav in oltre trenta anni? Semplificando al massimo i calcoli la risposta, come detto sopra, è l’1,37% di rendimento medio annuo composto in 32 anni (senza considerare l’inflazione). Infatti, il patrimonio cui riferire l’incremento dei 92,8 miliardi ottenuto dal 1984 è 170 miliardi, ovvero la media dei patrimoni a fine anno (469 milioni nel 1984, quasi 450 miliardi nel 1999, 183 miliardi a fine 2015). Insomma, l’incremento di patrimonio dal 1984 al 2015 è stato del 54,6% (92,8 miliardi di 170 miliardi) per un rendimento medio annuo composto dell’1,37% che è in pratica quanto hanno reso mediamente 170 miliardi in 32 anni.
Se invece prendiamo come riferimento temporale dieci anni, vediamo che dal 1984 al 1994 il rendimento è stato del 4,25%, dal 1995 al 2004 dell’1,11%% e dal 2005 al 2015 dell’1,9 per cento.
considerazioni
Quali considerazioni si possono trarre da questa semplificazione dei dati di Mediobanca? «Con la parziale eccezione dei fondi pensione (si veda pezzo sotto, ndr) risponde Galiazzo - il panorama è desolante: sembrerebbe che lo scopo di fondi aperti e Sicav sia quello di generare commissioni più che produrre valore per il risparmiatore. Infatti, a fronte di 92,8 miliardi di incrementi di valore dei patrimoni generati in 32 anni, le commissioni complessive incassate dal sistema del risparmio gestito sono state di 72,6 miliardi. È il costo che l’intermediazione finanziaria fa gravare sul risparmiatore in Italia mentre la situazione all’estero è diversa. Negli Usa, per esempio, il costo è tre volte inferiore a quello sostenuto dai risparmiatori del Belpaese». Ma come si potrebbe evitare tutto ciò? «È necessario - conclude Galiazzo -che il risparmiatore conosca tutti i costi degli investimenti che gli vengono proposti per poter essere un investitore consapevole. Pagare ogni anno l’1,39% (il costo medio sul patrimonio dei fondi) per ottenere l’1,37% non sembra una scelta avveduta: e stiamo parlando degli strumenti più trasparenti disponibili sul mercato».