Nel riassetto del Milan entra il fondo Elliott
I l cinese Yonghong Li dovrebbe aver trovato l’asso da calare per rilevare il Milan da Fininvest. Nella scorsa notte sarebbe infatti stato firmato un accordo tra Ses e il fondo statunitense Elliott, uno dei maggiori hedge fund internazionali attivi nelle situazioni speciali, accompagnato per l’operazione dalla società londinese Blue Skye.
Inoltre nell’operazione, vista l’impossibilità di far transitare fondi dalla Cina, Ses è stata sostituita da Rossoneri Sport Investment Lux, il veicolo lus- semburghese di Li. Secondo l’intesa raggiunta, Elliott fornirà 123 milioni per il Milan (di cui 73 milioni andranno a sostituire il vendor loan di Fininvest) e 50 milioni saranno nuova finanza per la campagna acquisti del club. Ma Elliott dovrebbe finanziare anche direttamente i veicoli di Yonghong Li, cioè fornirà strumenti a debito per l'operazione di acquisizione del club, con poco meno di 200 milioni. Quindi complessivamente Elliott dovrebbe fornire circa 320 milioni di euro tra nuova finanza per la società operativa e la società veicolo.
Quindi Yonghong Li, che avrebbe messo sul piatto come garanzia il suo patrimonio, starebbe facendo quasi tutta l'operazione con Fininvest con una fetta importante di finanziamenti e strumenti a debito. Finora sono stati versati a Fininvest 250 milioni: 200 milioni in due caparre da 100 milioni (tra agosto e dicembre 2016) più altre due mini-caparre da 20 milioni e 30 milioni (quest’ultima arrivata in Italia l’altro ieri). Mancano quindi da versare altri 270 milioni più altri 80-90 milioni di rimborso contributi a Fininvest per le spese di gestione di interregno: quindi mancano ancora da pa- gare 350-360 milioni.
Questi soldi, secondo il piano allo studio firmato la scorsa notte, dovrebbero arrivare quindi per circa 200 milioni da un prestito o altri strumenti a debito di Elliott e per la parte restante da altri finanziamenti di Huarong. Proprio quest’ultimo istituto ha finanziato (tramite la propria struttura alle Isole Vergini Britanniche) sia la seconda rata da 100 milioni sia le ultime due mini-rate da 20 e 30 milioni, soldi che sarebbero transitati in precedenza su un’altra banca asiatica prima di arrivare a Huarong. I soldi in questione, finanziati in ultima istanza da Hua- rong, sarebbero arrivati dalle Isole Vergini Britanniche ad Hong Kong tramite un aumento di capitale lanciato dai veicoli costituiti da Ses.
Insomma, Yonghong Li sembra aver trovato i fondi necessari con una struttura finanziaria che sembra molto focalizzata sui finanziamenti bancari e degli hedge fund. Mr Yonghong Li, per ora, avrebbe messo sul piatto una parte non eccessiva di risorse proprie, anche se ha concesso poi le garanzie necessarie per i prestiti. La nuova data per il closing dell’operazione (curata con la consulenza degli avvocati di Chiomenti e Gianni Origoni Grippo Cappelli e degli advisor Rothschild e Lazard), è stata indicata nel 14 aprile, se tutto andrà secondo le attese e non ci saranno nuovi problemi.