Nel quartiere del social housing
Ci sono ancora 20mila famiglie in lista d’attesa a Milano per avere un appartamento nelle case popolari. Le Case bianche visitate ieri dal Papa sono tra quelle appena ristrutturate. «Tuttavia, un terzo delle famiglie in lista - spiega l’assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti - ha solo requisiti parziali, mentre un altro terzo non li ha affatto». La difficoltà nella ricerca della casa a giusto prezzo è comunque un dato di fatto: dei 28.700 appartamenti di proprietà del Comune di Milano, e gestiti da un anno e mezzo dalla controllata Metropolitana milanese, più di 2mila sono sfitti perché in condizioni fatiscenti; altri 60mila appartamenti di proprietà della regionale Aler sono mediamente ancora più disagiati; in città è sempre più difficile trovare una casa in affitto (a prezzo contenuto). Basti pensare che se negli anni ’80 il 55% degli alloggi era affittato, oggi lo è solo il 28 per cento. Ovviamente la situazione si fa socialmente più complicata in quei quartieri periferici meno serviti dai trasporti, con meno spazi verdi, meno illuminazione e edifici scolastici vecchi.
Non è un caso quindi che al primo posto del programma politico della giunta guidata da Giuseppe Sala ci sia la riqualificazione delle periferie, la risposta al problema abitativo e il riequilibrio tra il centro e i quartieri poveri. Il sindaco ha presentato un piano da 356 milioni di investimenti per il periodo 2017-2019. Di questo stanziamento meno della metà è certo, il resto è da definire.
Più precisamente, per quanto riguarda l’emergenza casa, il piano 2016-2019 prevede di investire 90 milioni per le case sfitte e 150 milioni per gli interventi straordinari.
Ma questo non è il solo modo di intervenire. Il Comune si sta muovendo in più direzioni, in collaborazione con i privati. Ci sono vari esempi di sinergia. Prima di tutto è nato un fondo di garanzia per favorire il canone concordato per gli affitti, così da spingere i proprietari a ridurre il prezzo in cambio di certezza nei pagamenti e pianificazione di medio-lungo periodo. Inoltre i privati che costruiscono abitazioni devono obbligatoriamente
IL PIANO Tra pubblico e privato nel prossimo triennio saranno investiti 840 milioni per 3mila nuovi appartamenti e per riqualificare i vecchi
dedicare una piccola parte all’edilizia sovvenzionata e a quella concordata. Infine alcune fondazioni si stanno occupando di gestire la ristrutturazione, attraverso bandi pubblici.
Poi c’è l’attività privata. Tre i principali fondi che si stanno muovendo a Milano: il fondo immobiliare di Lombardia, il fondo Cagranda e il fondo Cascina Merlata, gestiti da Investire sgr. La cifra totale prevista è pari a 600 milioni (di cui gran parte finanziati da Cdp) per costruire 3mila appartamenti nuovi nelle periferie, di cui alcuni già realizzati. L’insediamento più importante è quello in fase di completamento a Cascina Merlata, vicino all’ex sito dell’Expo, per il quale ci sono sul piatto oltre 90 milioni.