Cinque documenti per la svolta
Chiusa dietro le spalle la porta della Sala degli Orazi e Curiazi, i leader dei 27 cercheranno ora di trasformare in atti concreti le linee guida della Dichiarazione di Roma. Si tratterà di entrare in quella «nuova fase costituente» auspicata anche dal capo dello Stato e che le istituzioni europee dovranno tradurre in una road map. La cerimonia di Roma è già servita del resto, a restituire l’orgoglio della Ue ferito dalla Brexit e dai sempre più forti populismi. Tutto è filato liscio ieri nella cerimonia al Campidoglio e nel successivo pranzo al Quirinale. Solo piccoli siparietti durante la firma della dichiarazione (Juncker ha firmato con una penna del ’57) e la cancelliera tedesca Angela Merkel che al sindaco Raggi dice: «Lei è il sindaco, presumo. Ci stringiamo la mano per i fotografi?». Ma già sull’aereo di ritorno verso Lussemburgo il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker concorda con i suoi più stretti collaboratori l’agenda dei prossimi mesi per dare sostanza alle linee guida di Roma.
Saranno cinque i documenti che la Commissione produrrà da qui a dicembre e che riguardano anche temi di cooperazioni rafforzate: e La difesa comune nel quadro internazionale e davanti alle minacce presenti ai confini dell’Unione sta diventando un tema centrale che richiede passi più decisi. Un paper della Commissione sarà dedicato al Comando integrato e alla creazione di un fondo comune per investimenti e acquisti di armamenti. r Il bilancio dell’Unione europea va cambiato nella sua struttura. In particolare dopo la Brexit andrà gestita la copertura del buco che si produrrà dall’uscita di Londra dalla Ue nel bilancio a partire dal 2020. t Un altro paper riguarda il completamento dell’Unione economica e monetaria come prevedeva il rapporto di due anni fa dei cinque presidenti. Uno dei capitoli centrali riguarderà l’unione bancaria. u Un altro capitolo sul quale si potrà cominciare a sperimentare le “cooperazioni rafforzate” è quello dei diritti sociali che viene richiamato espressamente nella dichiarazione di Roma. Si getta così il seme di una congiunzione dei diritti sociali in un gruppo di Paesi per creare un meccanismo di welfare comune con ammortizzatori sociali comuni (cassa integrazione e reddito di cittadinanza). i Il quinto documento riguarda la governance della globalizzazione e nuove norme sul commercio internazionale con passi in avanti rispetto alla legislazione attuale per dare risposte più concrete al protezionismo Usa. L’obiettivo di Juncker è quello di portare i cinque documenti al Consiglio europeo di dicembre dopo le elezioni tedesche per farne una piattaforma elettorale in vista delle elezioni europee del 2019.