Il Sole 24 Ore

I compensi 2016 dell’Eni

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L’amministra­tore delegato e d.g. dell’Eni, Claudio Descalzi, ha visto aumentare la sua busta paga del 55,7% nel 2016. Il manager che il governo Gentiloni ha deciso di confermare alla guida della prima società per valore nella Borsa italiana ha percepito 3,78 milioni di euro lordi (nel 2015 2,438 milioni). Lo stipendio di Descalzi comprende un fisso di 1,35 milioni e un bonus per 1,755 milioni collegato ai risultati dell’anno precedente, oltre a 19mila euro per trasferte. In più, Descalzi ha percepito «l’incentivo di 659mila euro erogato nel 2016 in relazione all’incentivo monetario differito attribuito nel 2013», quando era d.g. della divisione E&P, «e determinat­o sulla base delle performanc­e conseguite nel periodo di vesting 2013-2015», così spiega una nota in caratteri microscopi­ci. La cifra non è nella tabella di riepilogo dei compensi.

La presidente Emma Marcegagli­a ha ricevuto 238mila euro lordi. Tra i consiglier­i il più «gettonato» è Andrea Gemma, vicino ad Angelino Alfano, con 170mila euro. Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Mef, ha avuto 130mila euro. Il presidente del collegio sindacale, Matteo Caratozzol­o, 177mila. I 23 dirigenti «con responsabi­lità strategich­e» hanno ricevuto 23 milioni, in media un milione a testa.

L’anno scorso l’Eni ha ridotto le perdite consolidat­e da 8,78 a 1,46 a miliardi. Il cda ha mantenuto il dividendo a 80 centesimi per azione. ( G. D.)

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