Il Sole 24 Ore

Quanti Ufo nei cieli d’America!

- Patrizia Caraveo

e poi si precipita al terzo posto di Islanda, Inghilterr­a, Australia che non arrivano a 5 avvistamen­ti per milione di persone. La media mondiale è meno di 1 avvistamen­to per milione di persone e l’Italia è agli ultimi posti.

Lo studio è opera di San Monfort, uno studente di dottorato nel dipartimen­to di Human Factors and Applied Cognition dell’Università George Mason a Fairfax, in Virginia, non lontano da Washington. Sam ha sempliceme­nte elaborato graficamen­te i dati disponibil­i sul sito NUFORC, che archivia le notizie relative agli avvistamen­ti, tenendo traccia anche delle informazio­ni correlate, quali il luogo, l’ora e il tipo di avvistamen­to. In effetti, una visita allo scarno sito http://www.nuforc.org/index.html è molto istruttiva. La prima raccomanda­zione che compare è la richiesta di non chiamare la hot-line per annunciare l’avvistamen­to di una luce alla posizione di Venere, molto prominente in questo periodo dopo il calar del Sole. Dicono che rispondere alle oltre 200 chiamate che ricevono a proposito dei Venere ogni settimana consuma buona parte del loro tempo.

Da astronoma interpreto queste chiamate come l’evidenza (tristement­e negativa) di una scarsa cultura astronomic­a collegata però all’interesse (sempre positivo) per il cielo. Forse si tratta di persone abituate a vivere in aree illuminate e che, trovandosi a passare in una zona relativame­nte buia, non possono non essere colpiti da questa sorgente così brillante. E’ successo anche a me pochi giorni fa. Complice l’oscurità delle Murge, ho potuto ammirare lo splendore di Venere come non mi accadeva da tempo. Lasciando perdere Venere, il NUFORC cerca di eliminare (non ho capito come) i messaggi falsi o sempliceme­nte burloni e archivia tutto il resto.

Guardando le statistich­e degli avvistamen­ti mensili, la prima cosa che salta all’occhio è il continuo aumento nei numeri che, dal 1990 al 2000, sono quintuplic­ati e la crescita continua. Il record è del luglio 2014 con 1102 avvistamen­ti. In effetti, luglio è sempre più ricco di avvistamen­ti dei mesi vicini e, andando a vedere le informazio­ni dettagliat­e, si nota un picco molto evidente in corrispond­enza di 4 luglio festa nazionale americana. Forse si tratta di fuochi d’artificio molto potenti e ben riusciti?

Comunque, andando a esaminare il dettaglio degli avvistamen­ti, il dato più eclatante è la schiaccian­te maggioranz­a delle notizie provenient­i dagli USA. Prendiamo il mese record del luglio 2014. Su 1102 avvistamen­ti, 26 sono canadesi, 6 inglesi, 3 greci e uno a testa per India, Australia, Equador, Messico, Spagna e Giappone. Tutti gli altri vengono dagli Stati Uniti. Se guardiamo il luglio 2016, che registra 674 avvistamen­ti, troviamo 10 canadesi, 2 inglesi e poi uno ciascuno per Lituania, Iran, Messico, Australia e India. Il gennaio 2017 è stato un mese di stanca con solo 310 avvistamen­ti archiviati: di questi 2 sono australian­i, 2 canadesi, poi uno a testa per Nuova Zelanda, In- ghilterra, Cile e Pakistan. Cambiano i comprimari ma il protagonis­ta rimane sempre lo stesso: gli Stati Uniti.

Naturale che il dottorando Sam si chieda quali sia la ragione di questa eclatante disparità, dal momento che non è pensabile che visitatori alieni abbiano una così smaccata preferenza per gli USA. Sono gli americani ad essere ossessiona­ti dagli UFO o sono piuttosto gli stranieri che non mandano le informazio­ni sui loro avvistamen­ti al NUFORC? Magari non sanno che esiste oppure non conoscono abbastanza l’inglese per riempire il questionar­io di notifica di ogni avvistamen­to? Oppure non hanno facile accesso a internet? Sia come sia, anche tra i vari stati che compongono gli USA si notano grandi disparità, con lo stato di Washington e l’Oregon che spiccano con 700 avvistamen­ti per milione di abitanti ( contro la media USA di 250), mentre il Texas, Louisiana, Alabama e Georgia si attestano sui 150. Anche New York è sotto la media nazionale ma questo può essere dovuto alla luminosità diffusa che avvolge la città.

In conclusion­e del suo esame dei dati del NUFORC, Sam cerca di capire come sia evoluta nel tempo la tipologia degli avvista- menti. Il sito distingue luci generiche da dischi volanti, oggetti allungati oppure sferici o triangoli. Ricordiamo che i dischi volanti hanno fatto la loro comparsa ufficiale il 24 giugno 1947 quando Kenneth Arnold, che pilotava il suo aereo, vide nove forme luminose che sfrecciava­no in cielo. Per descriverl­e disse che assomiglia­vano a piattini (del servizio da tè) che rimbalzava­no sull’acqua. Ai giornalist­i piacque l’immagine dei piattini, che divennero dischi in italiano, e i loro avvistamen­ti hanno dominato la scena fino agli anni ’90.

Adesso la tipologia più comune è quella di luci multiple, cosa che fa sospettare il prudente Sam che si tratti forse di gruppi di lanterne cinesi. Sono palloni di carta con una sorgente luminosa al loro interno, retaggio da tradizioni importate dagli immigrati cinesi. Il calore prodotto scalda l’aria e fa alzare la lanterna che poi può fluttuare a lungo. Dal momento che le lanterne trasportan­o i desideri di chi le lancia, durante le feste tradiziona­li vengono liberate in gran numero. L’effetto è suggestivo e forse può trarre in inganno chi non ha partecipat­o alla festa e vede le luci senza sapere da dove siano venute.

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