Quanto costano le sdolcinature
Un centesimo qui, un centesimo là: è così ( Paperone docet) che si fanno i soldi. Mai una distrazione, perché il vero risparmiatore sa che l’unica cosa che conta è la perseveranza. Fedele alla linea, il violinista interpretato da Dany Boon non si risparmia ( è il caso di dirlo…) quando si tratta di fare economia. Alle casse del supermercato è un vero incubo, sempre pronto com’è a spulciare gli scontrini scovando il minimo ammanco; in casa spegne ogni luce superflua, tiene nel frigorifero solo lo strettissimo necessario, riduce il consumo di gas e acqua calda a livelli di sussistenza. Manie estremizzate a fini comici, vizi parossistici che ci muovono al riso. Nessuno (?) nella vita reale può averle tutte, ma proprio tutte, le fisime di questo angosciante musicista di mezz’età, ma sicuramente ciascuno di noi conosce qualcuno che, in qualche occasione… Un tirchio così è destinato, ovviamente, a vivere recluso come un eremita, scansato da tutti come la peste. E allora, come si può farlo interagire con il resto del mondo? Ci pensano il passato, che si materializza attraverso una giovane figlia di cui il nostro non sospettava l’esistenza, e un colpo di insperata fortuna: una bella collega dell’orchestra si invaghisce, masochista!, di lui. La prima parte del film, con l’illustrazione in crescendo della folle avarizia, è di gran lunga la migliore. Tante gag con rilancio, oltre i confini della realtà: comicità sopra le righe, stile Mr. Bean o ( per chi se lo ricorda ancora) Louis de Funès. Ma poi arriva la “moralina”, condita da un eccesso di buoi sentimenti, tra figlia malata e turbamenti d’amore. Zio Paperone, che diamine!, non si sarebbe mai permesso sdolcinature: mica si può rischiare di rimetterci qualche cent! %%%%%