Il Sole 24 Ore

M5S, da Ivrea parte il nuovo corso Elettorato più largo e meno piazze

Al voto online il programma sul lavoro con il taglio dell’orario

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Da Ivrea, dove ieri si è svolta la kermesse in ricordo di Gianrobert­o Casaleggio, è partito il nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Il partito, in vista delle elezioni politiche del prossimo anno, punta ad un elettorato sempre più largo e ridimensio­na il ricorso a manifestaz­ioni di piazza.

pSobrietà, contenuti e «le migliori menti del Paese». Se l’obiettivo voleva essere quello di avvicinare al mondo M5S settori ancora lontani e diffidenti nell’ottica di rincorrere il fatidico 40% alle elezioni, è stato centrato .Ieriall’ evento“Sum#01 Capire il futuro” promosso a Ivrea dalla neonata Associazio­ne Casaleggio in ricordo di Gianrobert­o è andato in scenail nuovo corso del Movimento “di governo”, che non sostituisc­e ma affianca quello di lotta. Con la politica ufficialme­nte ai margini, in ascolto: Beppe Grillo in silenzio («È stato meraviglio­so», si è limitato a commentare), i parlamenta­ri e le sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino in platea. Insieme a imprendito­ri, manager, giornalist­i, lobbisti. Sonoloroil target, accomunato dalla curiosità verso i Cinque Stelle.

Il M5S tesse e ricama la sua rete, pronto a organizzar­e esso stesso convegni, indagini e conferenze. Una strategia meticolosa che procede insieme al programma: la prossima settimana saranno votati online i quesiti sul lavoro. Reddito di cittadinan­za il piatto forte, condito con la riduzione dell’orario (la ricetta del sociologo Domenico De Masi), flessibili­tà pensionist­ica in uscita, attenzione ai lavori usuranti, sprint agli incentivi alla formazione permanente.

A differenza delle altre kermesse, animate dai “vaffa” e dal tifo da stadio degli attivisti, a Ivrea la musica è cambiata: scenografi­a sobria, raffica di interventi brevi, relatori di livello. Ilmodello Ted Conference­è chiaro dall’inizio. «Abbiamo realizzato un Ted sul futuro», suggella nelle conclusion­i Davide Casaleggio, stratega e insieme testimonia­l della metamorfos­i. Cita Seneca: «Non c’è vento a favore per il marinaio che non sa dove andare». E aggiunge: «Abbiamo avuto alcune delle migliori menti del Paese a parlarci di futuro per riuscire a capire cosa ci aspetta, in che direzione dobbiamo andare».

Sono esplorati tanti futuri, nella città patria dell’Olivetti dove Casaleggio aveva mosso i primi passi. Dalle tecnologie all’ambiente, dalla scienza all’informazio­ne, dalla robotica alla sanità, dal potere all’uomo. Moltiinomi dipeso ,no nostante i forfait del procurator­e capo di Milano Francesco Greco e dell’astronauta Paolo Nespoli: l’Ad di Google Italia Fabio Vaccarono, il direttore del San Raffaele di Milano, Nicola Bedin, il vicedirett­ore scientific­o dell’Istituto italiano di tecnologia, Giorgio Metta. Enrico Mentana invita di nuovo a superare i pregiudizi verso il Movimento. Carlo Freccero elogia la piattaform­a Rousseau. Ma non tutti gli scenari sono in linea con le idee pentastell­ate: Paolo Magri, direttore Ispi e segretario del gruppo italiano della Trilateral Commission (quella che i Cinque Stelle non molto tempo fa definivano “sodalizio paramasson­ico” ma che era già stata sdoganata da Luigi Di Maio), dipinge un globo stile “Benvenuti al Sud” con un’Italia sempre più debole e marginale e ne perora la permanenza in Europa e nella Nato, pur riconoscen­do che vanno riviste. Gli interventi fortemente critici contro Trump si sprecano.

Ma il pubblico applaude, resta composto. «Si fa cultura», dice un senatore pentastell­ato. Ivrea come una Frattocchi­e del M5S? «È aperta a tutti, questo fa la differenza». Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sono piccati dal confronto con la Leopolda: «Noi parliamo di idee, di soluzioni mentre altri parlano di spartizion­i di poteri, di congressi». Gli ortodossi Roberto Fico e Roberta Lombardi sono entusiasti. L’assessore capitolino alle Partecipat­e Massimo Colomban, amico di Gianrobert­o, si muove a suo agio. Invitato anche l’ex superasses­sore Marcello Minenna, che nonostante l’addio turbolento alla giunta Raggi continua a gravitare nell’orbita.

«Qui niente politica», aveva detto Casaleggio sin dal mattino. Smentite le voci di una sua possibile discesa in campo come candidato premier, sulla squadra di governo si procede con la massima cautela, con qualche preoccupaz­ione tra gli eletti che si sentono minacciati e lungo un doppio binario: di là la piazza, di qua la veste rassicuran­te che promette di pescare tra le eccellenze. E far dimenticar­e gli errori di Roma e gli incidenti di Genova.

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LAPRESSE «Un confronto sul futuro» Davide Casaleggio ieri a Ivrea

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