Decontribuzione, record di assunzioni
L’incentivo che, finora, ha funzionato di più per entrare (o re-inserirsi) stabilmente nel mercato del lavoro per i lavoratori over50 è stata la decontribuzione targata Jobs act: nel 2015, con lo sgravio totale per tre anni, le assunzioni a tempo indeterminato per questa fascia d’età sono state 185.337 (per gli under25, per fare un paragone, i contratti fissi agevolati si sono fermati a 119.510). Nel 2016, con la riduzione al 40% dell’esonero contributivo, i rapporti stabili per gli over50 sono scesi a 64.549 (+28.579 trasformazioni). Numeri, certo, inferiori al 2015, ma di gran lunga superiori all’incentivo “più mirato” introdotto nel 2012 dalla legge Fornero: questa misura, che consiste in una riduzione al 50% dei contributi Inps per 12 o 18 mesi per l’assunzione di lavoratori over50 disoccupati da 12 mesi, ha “tirato” davvero poco: a fine 2012 sono stati spesi appena 4,4 milioni di euro. E anche nel 2013 e 2014 (ultimi numeri disponibili) le richieste di assunzione inoltrate all’Inps sono state circa 50mila.
Il perchè l’incentivo Fornero non ha funzionato è presto detto: per lo stesso motivo che ha fatto fallire tante iniziative analoghe avviate negli ultimi anni: la combinazione letale tra requisiti di accesso troppo complessi e procedure di richiesta e liquidazione eccessivamente burocratiche.
Per capire quando e come può spettare questo incentivo, e per procedere alla sua concreta fruizione, un normale datore di lavoro ha necessità di avvalersi di un consulente esterno e, in ogni caso, non ha la certezza che effettivamente potrà incamerare il contributo. Questo meccanismo fa venir meno qualsiasi spinta incentivante. Meglio quindi la misura, più semplice, varata da Renzi e Poletti, che però si è esaurita a dicembre 2016 . E già in questi primi mesi dell’anno con la sola dote alternanza e gli sgravi mirati al Sud gli effetti si stanno vedendo con un rallentamento della crescita delle assunzioni stabili.