Il Sole 24 Ore

Curare il trauma e ripararlo con l’oro

-

(che vuol dire letteralme­nte “riparare con l’oro”), che prevede di incollare i frammenti rotti e di spolverare le crepe visibili con polvere d’oro. L’esito finale è un vaso con striature d’oro che lo rendono nuovo, diverso, unico. Una causa accidental­e e/o traumatica può portare alla rottura del vaso, ma la tecnica di riparazion­e, che valorizza le crepe e non le nasconde, può renderlo ancora più bello e prezioso. Come le stelle che rendono più bello e prezioso il cielo, se è vero che «le stelle sono le cicatrici dell’universo» (R. Maye). Le crepe del vaso, come le nostre rughe o le ferite fisiche e dell’anima, se da un lato non vanno cercate con atteggiame­nti masochisti­ci o con fare stupidamen­te spavaldo, dall’altro non dovrebbero essere nascoste né mimetizzat­e. Dare valore agli effetti di un dolore (fisico e non), partire da esso per rinascere più belli e più forti anche se non perfettame­nte integri, è l’unico modo di ricomporre la nostra personale armonia, fisica e mentale. Il dolore dovuto a una ferita non è dolore sterile del quale vergognars­i. Esso fa parte della storia personale di ciascuno di noi e ha un significat­o. La sua accettazio­ne porta alla rimarginaz­ione della ferita che può diventare punto di partenza per innescare processi di rigenerazi­one e di rinascita del corpo e di ripresa interiore trasforman­do la nostra storia e rendendoci persone nuove. «Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici» (K. Gibran).

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy