Patent box senza marchi ad attrattività ridotta
La manovra esclude i marchi dall’agevolazione fiscale del patent box a partire dal 2017, allineando così il nostro Paese al regime degli altri Paesi che conoscono queste forme di detassazione degli intagible, tra i quali Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussembur- go, Portogallo e Spagna. Ciò, verosimilmente, per la paura di censure comunitarie sotto il profilo di indebiti aiuti di stato e di contrarietà alle raccomandazioni contenute nell’action 5 del progetto Beps dell’Ocse. La scelta riduce l’appeal della misura agevolativa, soprattutto alla luce del ricco patrimonio di marchi commerciali che ha il nostro Paese, che giustificava la differenziazione del regime domestico (gli unici Paesi che presentavano agevolazioni sui marchi sono l’Ungheria e il Lussemburgo ma hanno cambiato o stanno valutando di cambiare anche loro). Una questione analoga si poneva in realtà anche per il know how, che la prassi internazionale vorrebbe agevolabile solo in caso di imprese che non superino determinate soglie di fatturato. Sembra tuttavia che la novella lasci intatto il beneficio sul know how. La clausola di salvaguardia fa tuttavia restare valide le istanze sui marchi presentate nel 2015 e nell’intero 2016. Si era creata la convinzione che lo sbarramento alla presentazione di richieste concernenti i marchi commerciali fosse al 30 giugno 2016 (verosimilmente perché l’Ocse ha puntualizzato che regimi come quello italiano, che ha durata quinquennale, non dovrebbero più essere tollerati post 30 giugno 2021), ma come si era ricordato su queste colonne la gerarchia delle fonti fa sì che per mo- dificare una norma primaria interna non basti certo una raccomandazione Ocse ma occorra una modifica come quella che sta (purtroppo, pensando alla competitività del nostro sistema Paese) per essere varata.
Secondo le ultime indicazioni circolate relativamente al testo del decreto manovrina, si prospetta anche una previsione relativa ai soggetti con imposta a cavallo per i quali si va verso l’espressa specificazione che la preclusione alla detassazione sui marchi scatterà, a decorrere dal terzo periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, relativamente al quale le opzioni sono esercitate successivamente al 31 dicembre 2016.
Spetterà poi comunque a un provvedimento attuativo, per l’esattezza un decreto del ministero dell’Economia, rivedere il precedente Dm datato 30 luglio 2015 ma anche stabilire le modalità per effettuare lo scambio spontaneo di informazioni relativo alle opzioni esercitate per i marchi d’impresa.
LA REVISIONE Sarà il decreto attuativo a stabilire le modalità per lo scambio spontaneo di informazioni sulle opzioni esercitate