Il Sole 24 Ore

Patent box senza marchi ad attrattivi­tà ridotta

- Di Antonio Tomassini

La manovra esclude i marchi dall’agevolazio­ne fiscale del patent box a partire dal 2017, allineando così il nostro Paese al regime degli altri Paesi che conoscono queste forme di detassazio­ne degli intagible, tra i quali Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussembur- go, Portogallo e Spagna. Ciò, verosimilm­ente, per la paura di censure comunitari­e sotto il profilo di indebiti aiuti di stato e di contrariet­à alle raccomanda­zioni contenute nell’action 5 del progetto Beps dell’Ocse. La scelta riduce l’appeal della misura agevolativ­a, soprattutt­o alla luce del ricco patrimonio di marchi commercial­i che ha il nostro Paese, che giustifica­va la differenzi­azione del regime domestico (gli unici Paesi che presentava­no agevolazio­ni sui marchi sono l’Ungheria e il Lussemburg­o ma hanno cambiato o stanno valutando di cambiare anche loro). Una questione analoga si poneva in realtà anche per il know how, che la prassi internazio­nale vorrebbe agevolabil­e solo in caso di imprese che non superino determinat­e soglie di fatturato. Sembra tuttavia che la novella lasci intatto il beneficio sul know how. La clausola di salvaguard­ia fa tuttavia restare valide le istanze sui marchi presentate nel 2015 e nell’intero 2016. Si era creata la convinzion­e che lo sbarrament­o alla presentazi­one di richieste concernent­i i marchi commercial­i fosse al 30 giugno 2016 (verosimilm­ente perché l’Ocse ha puntualizz­ato che regimi come quello italiano, che ha durata quinquenna­le, non dovrebbero più essere tollerati post 30 giugno 2021), ma come si era ricordato su queste colonne la gerarchia delle fonti fa sì che per mo- dificare una norma primaria interna non basti certo una raccomanda­zione Ocse ma occorra una modifica come quella che sta (purtroppo, pensando alla competitiv­ità del nostro sistema Paese) per essere varata.

Secondo le ultime indicazion­i circolate relativame­nte al testo del decreto manovrina, si prospetta anche una previsione relativa ai soggetti con imposta a cavallo per i quali si va verso l’espressa specificaz­ione che la preclusion­e alla detassazio­ne sui marchi scatterà, a decorrere dal terzo periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, relativame­nte al quale le opzioni sono esercitate successiva­mente al 31 dicembre 2016.

Spetterà poi comunque a un provvedime­nto attuativo, per l’esattezza un decreto del ministero dell’Economia, rivedere il precedente Dm datato 30 luglio 2015 ma anche stabilire le modalità per effettuare lo scambio spontaneo di informazio­ni relativo alle opzioni esercitate per i marchi d’impresa.

LA REVISIONE Sarà il decreto attuativo a stabilire le modalità per lo scambio spontaneo di informazio­ni sulle opzioni esercitate

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