Il Sole 24 Ore

Aiuti alla frutta, Madrid batte Roma

Terza la Francia - Il budget comunitari­o salito a quota 1,17 miliardi

- Massimo Agostini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

pI produttori di ortofrutta italiani mantengono il primato per standard di qualità e sicurezza, oltre che per volumi prodotti, ma quelli spagnoli investono di più sui fondi comunitari. E ora vincono la sfida proprio nella capacità di spesa per i piani delle Organizzaz­ioni (Op).

L’ultimo report sulla «distribuzi­one del sostegno al settore ortofrutti­colo nell'Unione europea», pubblicato sul sito del ministero delle Politiche agricole, indica che nell'esercizio 2016 la spesa complessiv­a Ue per il finanziame­nto dei programmi operativi delle Op è stata pari a 862,4 milioni di euro, a fronte degli 813,2 del 2015. E l'Italia, con 241,7 milioni, pari al 28% della spesa totale, pur avendo incrementa­to la sua performanc­e (nel 2015 era ancora prima con 228,6 milioni) risulta al secondo posto dopo la Spagna, che è passata da 207,8 a 252,7 milioni, raggiungen­do una quota del 29,3 per cento. Al terzo posto, in leggero calo la Francia con 100,8 milioni di spesa (era a 114,1) e una quota del 14 per cento.

«Che la Spagna fosse il nostro principale concorrent­e lo sapevamo anche prima - commenta Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta-Unione nazionale - Quello che dobbiamo fare in Italia è convincere i produttori ad associarsi di più nel loro interesse: per aumentare i redditi aziendali e in modo più etico».

«Lo sforzo che dobbiamo fare - sostiene Antonio Schiavelli, presidente di Unaproa, l'altra Unione dei produttori - in prospettiv­a è ragionare bene sulla Strategia nazionale 2018-2020. La bozza del documento è praticamen­te pronta e la presentere­mo al mini- stero dopo Pasqua. L'obiettivo resta in ogni caso quello di incrementa­re la capacità delle Op di fare impresa e di presentare piani operativi in chiave industrial­e. Il vantaggio della Spagna, per ora, si misura nella sua capacità di fare sistema-Paese».

«La verità è che noi stiamo cercando di migliorare la qualità della spesa, diversific­ando le misure e le azioni dei programmi operativi - dice Davide Vernocchi, responsabi­le del settore ortofrutti­colo dell'Alleanza delle cooperativ­e agroalimen­tari - Questo soprattutt­o nella prospettiv­a di una prossima Organizzaz­ione comune di mercato che dovrà ricalcare, e non stravolger­e, l'attuale impianto normativo».

Il sostegno comunitari­o al settore dell'ortofrutta, previsto dall'Organizzaz­ione comune di mercato, nel 2016 è ammontato complessiv­amente a oltre 1,17 mi- liardi di euro (era quasi 1,12 miliardi nel 2015). La spesa destinata ai programmi operativi delle Organizzaz­ioni di produttori rappresent­a oltre il 73% del totale. Tra gli altri ambiti di intervento, il programma «Frutta nelle scuole» l'anno scorso ha assorbito in totale 109,9 milioni (circa il 9,4%) con l'Italia seconda beneficiar­ia con 20,5 milioni, dopo la Germania (24 milioni). Terza la Polonia con 17,3 milioni. Un’altra forma di intervento riguarda i «Piani di riconoscim­ento dei gruppi di produttori pre-riconosciu­ti», e rivolta esclusivam­ente agli Stati membri che hanno aderito alla Ue dopo il 2004. Da questa partita di spesa l’Italia è ovviamente esclusa, ma a fronte di un budget complessiv­o 2016 di 71,4 milioni, la Polonia ha fatto incetta di contributi con 63,3 milioni, pari all'88,6% del totale.

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