Il Sole 24 Ore

Calenda: «Con Renzi sempre rapporto leale»

- Em. Pa.

p «Con Matteo Renzi ho avuto sempre un rapporto molto franco e diretto. Qualche volta ci siano confrontat­i in modo duro. Penso che il suo governo, di cui io ho fatto parte, ha fatto tante cose buone. Altre non le ho condivise e quando non le ho condivise gle l’ho detto sempre con grande chiarezza. E penso che questa sia la base per un rapporto di lealtà. Altra cosa è la fedeltà. La fedeltà, quando uno fa il ministro, la giura ai cittadini, alla Costituzio­ne».

Carlo Calenda decide di uscire dai retroscena degli ultimi giorni, che hanno descritto le frizioni tra Renzi e alcuni ministri durante la stesura del Def e della manovrina, e parla dei suoi rapporti con il segretario in pectore del Pd a 24Mattino su Radio 24. Rapporti iniziati con la sua nomina, durante il governo Renzi, ad ambasciato­re a Bruxelles e poi con il suo richiamo a Roma quando si è reso necessario nominare un nuovo ministro nel delicato dicastero dello Sviluppo economico. Rapporto poi incrinatos­i dopo le dimissioni di Renzi da Palazzo Chigi dopo la sconfitta al referendum sulla riforma del Senato e del Titolo V. A Renzi hanno dato dato fastidio alcune prese di posizioni di Calenda, che è stato il primo dei ministri passati dal governo Renzi al governo Gentiloni a criticare il pressing renziano per il voto anticipato a giugno («il governo Gentiloni deve arrivare al 2018», disse Calenda nei giorni in cui Renzi auspicava pubblicame­nte elezioni il più presto possibile) e che ha criticato l’efficacia sulla norma degli 80 euro in busta paga a chi guadagna meno di 1.500 euro lordi voluta da Renzi prima delle elezioni europee del 2014 e sempre difesa in seguito. Critiche a viso aperto, rivendica ora il ministro per lo Sviluppo, che fanno parte di un rapporto franco e diretto. Certo non ha aiutato l’endorsemen­t di Silvio Berlusconi arrivato tramite alcuni retroscena dei giornali, e per questo lo stesso Calenda ci tiene a smentire qualsiasi ipotesi che lui possa in futuro guidare il centrodest­ra: «La mia esperienza politica è stata bellissima ma finisce qui».

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