Prezzi bassi tra i prodotti agricoli ma serve cautela
Gli stock restano ancora elevati Prudenza sul rame
Il mondo delle materie prime è molto variegato. Sono una ventina le commodity che compongono uno dei più importanti indici di riferimento, il Crb. Solo in rare occasioni, come ad esempio nel 2008, le materie prime sono salite coralmente. È quindi importante conoscere le dinamiche delle singole commodity.
«Oggi - spiega Maurizio Mazziero, fondatore di Mazziero Research, società di analisi indipendente sui mercati finanziari - ci sono sicuramente dei valori molto compressi di alcune commodity, ma il fatto che il prezzo sia basso non basta perché rimanere per lungo tempo esposti su questi mercati impone dei costi che vanno a impattare sul rendimento finale » . Quando si investe in commodity con l’utilizzo di derivati (come nel caso dei beni agricoli) è opportuno ottimizzare gli ingressi. «Il mais, il grano e il cacao - continua Mazziero - sicuramente hanno prezzi bassi, ma forse conviene attendere ancora un po’ per cavalcare un’eventuale ripresa. Le scorte di grano, per esempio, sono ancora molto elevate. Starei lontano dallo zucchero, che ha già corso molto, mentre il caffè è contrastato. Tra i metalli industriali, il rame ha già fatto un buon progresso scommettendo sull’effetto Trump e su alcuni timidi segnali di risveglio che sono venuti dalla Cina. È una materia prima molto sensibile alle dinamiche del gigante asiatico e se guardo il grafico oggi non mi aspetto grandi margini di apprezzamento dal rame. Tra tutte le commodity quella che preferisco in questo momento è l’oro ( si veda pagina 7, ndr) e di riflesso l’argento, che amplifica le dinamiche del metallo giallo avendo una natura più speculativa».
Per Gam, società di asset management, la valutazioni complessiva delle commodity è positiva nel medio periodo in quanto, spiega Fabien Weber, investment director, «ci aspettiamo un processo di continuo ribilanciamento tra domanda e offerta nei prossimi mesi e, probabilmente, fino al prossimo anno». Per quanto riguarda il segmento dei metalli industriali, Gam mantiene una posizione di neutralità in quanto i prezzi del rame sono cresciuti in maniera significativa, grazie alla diminuzione dell'offerta proveniente da Cile e Indonesia, con circa il 9% della produzione mondiale venuta meno. «Nutriamo minor fiducia - conclude Weber - nei confronti del segmento dei prodotti agricoli. Non ci attendiamo un rally dei prezzi del grano in assenza di condizioni climatiche avverse in nord America durante la stagione della semina o durante quella autunnale del raccolto».