Tutto ruota intorno alle sofferenze
La cessione degli Npl tra cartolarizzazione e ve ndita in blocco
Tutto ruota intorno ai non performing loan ( Npl), i crediti deteriorati di cui la banca deve disfarsi. In particolare quasi 30 miliardi di sofferenze lorde che sono l’eredità velenosa di errori del passato e la vera palla al piede dell’istituto. Secondo quanto risulta a il Sole 24 Ore ( vedi articolo del 11 aprile “Mps, stretta finale per il via libera Ue”) sarebbe tornata d’attualità l’ipotesi di una cartolarizzazione. I crediti verreb- bero quindi conferiti a una società creata appositamente che li acquista finanziandosi con l’emissione di obbligazioni con diversi gradi di rischio e rendimento.
Secondo diversi esperti un’opzione che può suscitare l’interesse di investitori specializzati ma che richiede tempi piuttosto l unghi, nell’ordine di un anno. Se la tabella di marcia subisse davvero un’accelerazion il piano di dismissione diventerebbe operativo intorno alla metà del 2018. Un aspetto importante riguarda l’utilizzo o meno delle Gacs ossia la garanzia pubblica sui titoli senior (le obbligazioni di migliore qualità). La garanzia pubblica permette di ridurre il premio al rischio ma ha un costo. Inoltre si attiva solo se i crediti deteriorati vengono venduti alla società veicolo ad un prezzo non superiore al loro valore netto e se almeno la metà delle tranches junior vengono prima vendute a investitori privati. Questo è il punto debole delle garanzie poiché questi titoli diventano davvero appetibili solo se a prezzi molto bassi.
L’altra ipotesi, quella della vendita del portafoglio delle sofferenze in blocco, ha il pregio della rapidità ma costringerebbe la banca a vendere “a sconto”. A certe condizioni i fondi specializzati interessati non mancano ma le perdite da assorbire in bilancio sarebbero consistenti. L’ad di Mps Marco Morelli ha affer- mato mercoledì scorso che ci sono allo studio diverse modalità di dismissione dei crediti in sofferenza. «Proveremo a vendere queste sofferenze ma serve anche avere un compratore, vogliamo meccanismo che possa limitare al minimo la perdita di bilancio e lasci alla banca la possibilità di beneficiare delle riprese di valore», ha aggiunto Morelli. Recentemente uno studio della Banca d’Italia ha messo in guardia dal rischio che un eccesso di offerta di Npl sul mercato possa affossarne ulteriormente il valore e come altre strategie di gestione presentino un tasso di recupero decisamente più alto.