Il Sole 24 Ore

Fondo pensione Fed cauto dopo Trump

A fine 2016 il peso dei bond è salito al 48,9% In calo le azioni Usa

- Andrea Gennai

L’osservator­io è decisament­e privilegia­to. L’evoluzione dell’asset allocation del fondo pensione dei dipendenti della Fed, la Banca centrale statuniten­se, è sempre un termometro interessan­te per capire come si muove uno strumento destinato a dipendenti un po’ fuori dal comune. I comparti erano gestiti a fine 2016 attraverso 20 veicoli finanziari sotto la supervisio­ne del comitato di investimen­to per garantire la massima diversific­azione.

L’ultimo documento pubblicato, che fotografa la situazione allo scorso dicembre, evidenzia un maggiore prudenza sull’asset allocation complessiv­a, nel rispetto dei vincoli del fondo stesso, nonostante l’euforia scatenata dall’elezione di Trump. In particolar­e la quota destinata al reddito fisso è stata alzata al 48,9% di fine 2016 rispetto al 48,6% di un anno prima (il peso previsto dalle linee guida del fondo per il 2016 era pari al 50%). Insomma, le minacce di una pesante stretta monetaria e di una ripresa corposa dell’inflazione non sembrano spaventare il fondo pen- sione della Fed, che sembra rafforzare un’impostazio­ne molto prudente. L’esposizion­e verso il reddito fisso è progressiv­amente cresciuta nell’ultimo decennio: nel 2007 la quota del fondo destinata ai bond era appena del 33,2% e l’anno successivo (nel pieno della crisi finanziari­a) è balzata al 42,8% per poi continuare a crescere negli anni successivi con un picco nel 2014. Per quanto riguarda gli investimen­ti più a rischio, vale a dire l’azionario, le strategie non sono particolar­mente aggressive. L’esposizion­e verso l’equity a fine 2016 ha fatto registrare un livello minimo, come non si vedeva da anni: complessiv­amente l’esposizion­e azionaria si attesta intorno al 45% dell’intero portafogli­o contro il 65% del 2009 ad esempio. Difficile ipotizzare che i listini possano replicare il rally messo a segno negli ultimi otto anni, a partire da Wall Street che ha guadagnato oltre il 200%.

In particolar­e a fine 2016 è stata ridotta l a quota di azioni Usa al 24,6% e di azioni internazio­nali al 16,3%. Cresce invece frazionalm­ente il peso dell’equity dei paesi Emergenti (dal 4,5% al 4,7%). Il fondo pensione Fed va poi a caccia di investimen­ti alternativ­i: cresce vistosamen­te il peso del private equity (che oggi passa dall’1,3% al 2,4%). In aumento anche l’esposizion­e verso il settore immobiliar­e.

A fine 2016 rispetto a fine 2015. Dati in percentual­e

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