Il Sole 24 Ore

Bond corporate, i rischi sono poco remu nerati

A causa del Qe della Bce il rendimento non evidenzia i pericoli reali

- Pagina a cura di Marcello Frisone marcello. frisone@ ilsole24or­e. com

Non è soltanto uno il rischio che “grava” sulle obbligazio­ni societarie, quelle cioè emesse dalle aziende. A fronte dei soldi prestati, dunque, i risparmiat­ori dovranno porre molta attenzione (proprio in questo periodo di Quantitati­ve easing adoperato dalla Bce) nell’acquisto. I principali rischi sono quattro: di tasso di interesse (se quelli di mercato superano i rendimenti delle obbligazio­ni, il prezzo calerà); valutario (se il titolo non è denominato in euro sarà soggetto al deprezzame­nto di quella valuta); di liquidità (si ha quando il bond non trova acquirenti); di emittente (può essere anche una banca a non riuscire a ripagare i creditori, in questo caso si chiame- rà obbligazio­ne finanziari­a).

Di questi quattro rischi - influenzat­i da fattori sia generali ( con riflessi sui mercati obbligazio­nari nel loro complesso), sia specifici (che influenzan­o singole obbligazio­ni o singoli emittenti) - il più importante è quello emittente che viene misurato anche dalle Agenzie di rating (seppur con qualche increscios­o “incidente” di percorso registrato nel settembre del 2008).

Le Agenzie ( le più famose sono le statuniten­si Moody’s, Standard & Poor e l’europea Fitch) fornisco- no un giudizio sintetico da Aaa ( massima garanzia) fino al giudizio di D (emittenti già in insolvenza). Più basso è il rating, maggiore deve essere l’attenzione nella scelta nei titoli sui quali investire. Sempre relativame­nte al rischio emittente, vi sono poi dei titoli particolar­mente rischiosi, denominati “subordinat­i” ( si veda box a sinistra). Inoltre, altri “strumenti” per misurare i rischi sono i Cds e il rendimento ( si veda box a destra).

Tutte queste avvertenze, infine, vanno “legate” anche alla conoscenza dell’attualità. «A causa dell’azione della Bce - avverte Jacopo Ceccatelli ad di Marzotto Sim - i rendimenti molto bassi potrebbero non compensare adeguatame­nte i rischi sia relativi all’emittente, sia conseguent­i alle possibili oscillazio­ni future dei tassi di interesse. L’attenzione nella scelta deve essere quindi particolar­mente elevata, soprattutt­o su quelli con scadenza l unga, rating mediobasso e a tasso fisso».

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