Titano, i giudici bocciano la Bcsm
Commissariamento sospeso per Asset Banca ma la «guerra» continua
Ping pong sul Titano. La Banca centrale di San Marino ha notificato un nuovo provvedimento di commissariamento ai danni di Asset Banca. È accaduto il giorno successivo alla sospensione del precedente analogo provvedimento decisa dal Commissario della Legge del Tribunale sammarinese Isabella Pasini. Le motivazioni del nuovo provvedimento di Banca Centrale non sono ancora state rese note. Ma suonano come un’immediata controreplica all’ordinanza del giudice che si era richiamata all’articolo 11 della legge locale del 28 giugno 1989 n. 68 in cui si sancisce che «il giudice amministrativo può sospendere l’esecu- tività dell’atto impugnato ove ricorrano gravi motivi di opportunità o al fine di evitare maggiori danni».
In realtà quello emesso da Banca Centrale era un provvedimento che aveva da subito lasciato perplessi coloro che avevano avuto l’opportunità di leggerlo. Il motivo? Recava la data del 2 di marzo ed era motivato sulla base di un altro documento redatto dal commissario provvisorio insediatosi in banca nelle settimane precedenti, l’avvocato Mirella Sommella. Ma quella relazione era datata 3 marzo: cioè il giorno dopo. Com’è possibile che un provvedimento di commissariamento si basi su una relazione non ancora scritta? Un mero vizio di forma, certo.
Argomenta il magistrato sammarinese: «Appare difficile pensare che l’alta preparazione dei funzionari preposti possa avere generato simili disattenzioni e violazioni formali e che il direttore Generale (della Banca Centrale di San Marino; ndr) nell’emanare il provvedimento impugnato, non si sia accorto della postdatazione della relazione allegata, ovvero che, ritenendo non si trattasse di errore, non abbia ritenuto di doverne dare conto nel provvedimento chiarendo che veniva allegato un “estratto riassuntivo” di quella del 2 marzo precedente». E prosegue: «Allo stesso modo la stessa Bcsm, avvedutasi della circostanza avrebbe potuto intervenire in via di autotutela per sanare l’evidente contraddittorietà e dar conto che la relazione “allegata” (al provvedimento) e trasmessa era un “riassunto” di quella disaminata dal Co. Vig.» (il Coordinamento di Vigilanza della Banca Centrale).
Le critiche del giudice si erano appuntate anche sulla scelta di adottare per il provvedimento una forma estensiva poco ortodossa in quanto formata da pagine non numerate. E rimarcato come «Gli atti oggetti del presente gravame (il commissariamento) sono (...) atti connotati da ampia discrezionalità tecnica e amministrativa per i quali il rispetto delle forme e dell’obbligo di motivazione risultano maggiormente cogenti e vincolanti proprio in considerazione della loro natura». Sempre nella citata relazione del tre marzo, poi, il commissario provvisorio Sommella faceva riferimento a una condanna per riciclaggio passata in giudicato dell’ex patron di Asset Banca Stefano Ercolani. In realtà vi era stata una sanzione amministrativa da poco più di 5.000 euro per omessa verifica. Una cosa un po’ diversa da una condanna in cassazione per riciclaggio. Anche se Ercolani in realtà è sotto processo per quel reato. A Forlì. Per l’indagine battezzata Re Nero iniziata dall’allora sostituto procuratore Fabio Di Vizio. Il dibattimento è ancora fermo al primo grado di giudizio e nessuna sentenza è stata ancora emessa. Quel che è certo, anche luce dei fatti, è che la Banca Centrale sammarinese presieduta da Wafik Grais non ha la minima intenzione di cedere. E Asset banca oggi è stata di nuovo commissariata.