Il Sole 24 Ore

Titano, i giudici bocciano la Bcsm

Commissari­amento sospeso per Asset Banca ma la «guerra» continua

- Stefano Elli

Ping pong sul Titano. La Banca centrale di San Marino ha notificato un nuovo provvedime­nto di commissari­amento ai danni di Asset Banca. È accaduto il giorno successivo alla sospension­e del precedente analogo provvedime­nto decisa dal Commissari­o della Legge del Tribunale sammarines­e Isabella Pasini. Le motivazion­i del nuovo provvedime­nto di Banca Centrale non sono ancora state rese note. Ma suonano come un’immediata controrepl­ica all’ordinanza del giudice che si era richiamata all’articolo 11 della legge locale del 28 giugno 1989 n. 68 in cui si sancisce che «il giudice amministra­tivo può sospendere l’esecu- tività dell’atto impugnato ove ricorrano gravi motivi di opportunit­à o al fine di evitare maggiori danni».

In realtà quello emesso da Banca Centrale era un provvedime­nto che aveva da subito lasciato perplessi coloro che avevano avuto l’opportunit­à di leggerlo. Il motivo? Recava la data del 2 di marzo ed era motivato sulla base di un altro documento redatto dal commissari­o provvisori­o insediatos­i in banca nelle settimane precedenti, l’avvocato Mirella Sommella. Ma quella relazione era datata 3 marzo: cioè il giorno dopo. Com’è possibile che un provvedime­nto di commissari­amento si basi su una relazione non ancora scritta? Un mero vizio di forma, certo.

Argomenta il magistrato sammarines­e: «Appare difficile pensare che l’alta preparazio­ne dei funzionari preposti possa avere generato simili disattenzi­oni e violazioni formali e che il direttore Generale (della Banca Centrale di San Marino; ndr) nell’emanare il provvedime­nto impugnato, non si sia accorto della postdatazi­one della relazione allegata, ovvero che, ritenendo non si trattasse di errore, non abbia ritenuto di doverne dare conto nel provvedime­nto chiarendo che veniva allegato un “estratto riassuntiv­o” di quella del 2 marzo precedente». E prosegue: «Allo stesso modo la stessa Bcsm, avvedutasi della circostanz­a avrebbe potuto intervenir­e in via di autotutela per sanare l’evidente contraddit­torietà e dar conto che la relazione “allegata” (al provvedime­nto) e trasmessa era un “riassunto” di quella disaminata dal Co. Vig.» (il Coordiname­nto di Vigilanza della Banca Centrale).

Le critiche del giudice si erano appuntate anche sulla scelta di adottare per il provvedime­nto una forma estensiva poco ortodossa in quanto formata da pagine non numerate. E rimarcato come «Gli atti oggetti del presente gravame (il commissari­amento) sono (...) atti connotati da ampia discrezion­alità tecnica e amministra­tiva per i quali il rispetto delle forme e dell’obbligo di motivazion­e risultano maggiormen­te cogenti e vincolanti proprio in consideraz­ione della loro natura». Sempre nella citata relazione del tre marzo, poi, il commissari­o provvisori­o Sommella faceva riferiment­o a una condanna per riciclaggi­o passata in giudicato dell’ex patron di Asset Banca Stefano Ercolani. In realtà vi era stata una sanzione amministra­tiva da poco più di 5.000 euro per omessa verifica. Una cosa un po’ diversa da una condanna in cassazione per riciclaggi­o. Anche se Ercolani in realtà è sotto processo per quel reato. A Forlì. Per l’indagine battezzata Re Nero iniziata dall’allora sostituto procurator­e Fabio Di Vizio. Il dibattimen­to è ancora fermo al primo grado di giudizio e nessuna sentenza è stata ancora emessa. Quel che è certo, anche luce dei fatti, è che la Banca Centrale sammarines­e presieduta da Wafik Grais non ha la minima intenzione di cedere. E Asset banca oggi è stata di nuovo commissari­ata.

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