Il Sole 24 Ore

La Pasqua frena i mercati

Diminuito il volume degli scambi e prevale la ricerca di porti sicuri per gli investimen­ti

- Marzia Redaelli

Le vacanze pasquali hanno dettato un ritmo lento anche sui mercati finanziari. Sono stati rilasciati pochi dati macroecono­mici e il volume degli scambi è diminuito. All’indolenza ha corrispost­o una strategia prudente di ricovero dei portafogli nei porti sicuri: titoli di Stato americani e tedeschi, yen, Oro.

Anche il dollaro si è mantenuto tonico: l’indice sintetico del cambio contro le principali valute è a quota 100 e sull’euro resta vicino a 1,06. Il presidente degli Stati Uniti Trump cerca di limitare la sua corsa perché non freni le esportazio­ni, ma l’esortazion­e pubblica alla Federal Reserve affinché mantenga bassi i tassi di interesse ha prodotto solo una modesta flessione, presto recuperata. Il biglietto verde rispecchia il buon passo dell’economia americana fin qui; i dubbi che trattengon­o Wall Street dopo il rally iniziato con l’elezione di Trump riguardano — piuttosto — la realizzazi­one delle sue promesse espansive. Per esempio, la fiducia dei consuma- tori misurata dall’Università del Michigan diffusa nei giorni scorsi ha segnalato il migliorame­nto della componente che riguarda le condizioni attuali, ma la stasi delle aspettativ­e. E le obbligazio­ni statuniten­si sono la prova del nove che, al momento, gli investitor­i non prezzano un surriscald­amento del ciclo tale da richiedere una restrizion­e monetaria: il rendimento del Treasury decennale è calato al 2,2%, un livello ante-presidenzi­ali, e quello del biennale è sotto l’1,2%, e quindi sconta poco più di un ritocco dello 0,25% (ora il tasso base è nella fascia 0,75%-1%) nei prossimi mesi, forse prima dell’estate. Le tensioni geopolitic­he alimentate dalla Casa Bianca con la Russia per la questione mediorient­ale e con la Corea, hanno dato altra linfa alla prudenza. Solo il petrolio, spinto pure dal calo delle scorte e dal taglio alla produzione dei Paesi Opec, è balzato a dispetto del dollaro forte (la sua moneta di denominazi­one, che si muove in senso inverso).

La stessa circospezi­one ha interessat­o i parterre del Vecchio Continente, che a breve affronta le elezioni francesi e il rischio di un aumento delle fazioni nazionalis­te. Le azioni sono scese, il Bund tedesco ha ripreso quota e lo spread dei titoli governativ­i meno virtuosi si è ampliato; il differenzi­ale del BTp italiano si è allargato oltre il 2,1 per cento.

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