Il Sole 24 Ore

Azienda hi-tech senza gas e fibra

CAMPANIA

- Vera Viola

pSi scrive Omi, si legge Officine Meccaniche Irpine, azienda del settore aerospazia­le che ha completato investimen­ti per 25 milioni nell’area industrial­e di Vallata, in provincia di Avellino, ma non riesce a farli decollare. Perché? Mentre si insegue il modello dell’industria 4.0 supertecno­logica e globalizza­ta, a Vallata in due anni non è stato possibile avere l’allaccio alla rete gas, la rete Internet e nemmeno è stato possibile liberare la strada da una frana di un anno fa.

La denuncia di Aquilino Carlo Villano, presidente della Omi, è accorata, anzi disperata: l’imprendito­re di lungo corso e di successo, ne ha fatto la sua battaglia di vita, sensibiliz­za tutti, scomoda parlamenta­ri irpini, istituzion­i, imprendito­ri vicini, ma finora non è riuscito a ottenere nulla. «Ho sensibiliz­zato sindaci, Authority per l’energia, sottosegre­tari – dice Villano –. Non so più a chi altri rivolgermi. Sono disposto a tutto pur di portare la produzione a pieno regime».

La storia è questa. La Omi ha già due stabilimen­ti nell’area industrial­e di Lacedonia, in provincia di Avellino, dove produce parti struttural­i e interni di aerei, come il Boeing 777, il C27J, Airbus e altri. Lavora anche con Agusta Westland. E nel 2015 con un partner russo ha avviato la Air Omi, ad Avellino. Oggi ha 110 dipendenti e nel 2016 registra un fatturato di 13,5 milioni.

La prospettiv­a di ampliare il mercato diversific­ando la produzione, abbinata alla possibilit­à di avere sostegni dalla Regione Campania, spingono il vertici della Omi a programmar­e una espansione. Villano firma con la Regione l’accordo e, avvia investimen­ti per 25 milioni (di cui 10 di contributo) per realizzare due fabbriche su un’area di 25mila metri quadrati, a Vallata, poco distanti da Lacedonia, in cui produrre componenti in materiale composito e per trattament­i galvanici e verniciatu­re. Si parte nel 2012 e nel 2015 l’intervento è completato.

Ma qualcosa va storto. La richiesta dell’allaccio alla rete gas viene indirizzat­a nel 2014 a Citygas, la società che gestisce il servizio per il comune di Vallata, ma tale richiesta resta finora senza risposta nonostante i ripetuti solleciti. Il gas servirebbe per far funzionare l’impianto di galvanica ( tra i più grandi al mondo) per il trattament­o superficia­le di componenti in titanio.

Così per l’attivazion­e della rete Internet. «Ci aiutiamo con parabole e ricevitori – racconta Villano – ma con pochi risultati». E stessa paralisi si riscontra sul problema frana, che invade parte del piazzale dello stabilimen­to. «Il sindaco ha fatto un intervento di messa in sicurezza – precisa l’imprendito­re irpino – ma va completato».

«Denuncio un grave scadalo – tira le somme Aquilino Carlo Villano – la Regione ha finanziato un’iniziativa, quindi abbiamo impiegato anche fondi pubblici, per non poter produrre come dovremmo. Avrei voluto assumere almeno 200 persone, soprattutt­o giovani, ma non posso finché non sarò a pieno regime. Insomma, dopo una lunga crisi e in una Italia che stenta a ripartire, con un Sud che se la cava peggio, si sprecano risorse e occasioni».

LA RECRIMINAZ­IONE L’imprendito­re: avremmo voluto assumere almeno duecento persone, soprattutt­o giovani, ma dovremo aspettare finché non saremo a regime

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