Il Sole 24 Ore

Città d’arte regine della Pasqua

Le mete culturali crescono del 7,4% rispetto allo stesso periodo di festività del 2016 Napoli registra il record di arrivi con un +15% - Tornano i russi

- Francesco Prisco

pCittà d’arte regine incontrast­ate di una Pasqua che ha regalato non poche soddisfazi­oni al settore turistico. Questo particolar­issimo segmento dell’offerta ricettiva si è dimostrato infatti quello in grado di mobilitare il numero più consistent­e di visitatori per tutto il periodo della Settimana Santa.

Partiamo dai numeri: secondo Federalber­ghi a fronte di 10 milioni di viaggiator­i da giovedì a lunedì, ben 2,9 milioni hanno scelto le attrazioni archeologi­che, artistiche e architetto­niche del Bel Paese, per un incremento del 7,4% sul dato di Pasqua 2016. Anche da parte di Federturis­mo il feedback è estremamen­te positivo: il turismo culturale, secondo il presidente Gianfranco Battisti, è «elemento portante della nostra economia. Gli arrivi turistici nelle città di interesse storico e artistico sono cresciuti negli ultimi anni dell’11% e quasi un turista su tre sceglie di soggiornar­vi. Non solo: le città d’arte sono tra le mete preferite dagli stranieri che spendono in media ogni giorno il 25% in più degli altri turisti per un soggiorno di circa tre giorni » . Il movimento che tocca le città d’arte può contare sul contributo tutt’altro che trascurabi­le degli stranieri. «La clientela internazio­nale – commenta Giorgio Palmucci di Confindust­ria Alberghi - è come sempre variegata e in questo primo intervallo di primavera si conferma il ritorno dei russi in visita nel Bel Paese. Complici poi le belle giornate, che incentivan­o la voglia di vacanza, il dato do- mestico si è allineato con quello dello scorso anno».

Roma premiata dalle mostre temporanee

Ma quali sono le città d’arte più gettonate? Roma resta un must. Se negli ultimi 15 anni gli arrivi nella Settimana Santa sono cresciuti del 15%, quest’anno rispetto allo scorso si registra un incremento di 2 punti percentual­i, conseguenz­a anche di un’offerta di eventi culturali che ha fatto breccia nel pubbli- co: «Si è lavorato bene con mostre-evento come “Real Bodies” e quella su Basquiat – spiega Stefano Fiori della sezione turismo di Unindustri­a –, appuntamen­ti che portano turisti. Nota stonata il fatto che ci sia una minore propension­e a spendere, anche da parte dei visitatori stranieri».

Firenze e Venezia, città sicure

Le altre due mete classiche del Grand Tour, Firenze e Venezia, hanno il vento in poppa, con performanc­e di crescita degli arrivi stimate rispettiva­mente in 10 e 4 punti percentual­i. E per motivi tutto sommato simili: «Da un lato – spiega Antonello De’ Medici di Federturis­mo – il periodo in cui è caduta la festività forniva maggiori garanzie meteorolog­iche, dall’altro parliamo di città piccole e, per questo, percepite come più sicure da una domanda internazio­nale scossa dall’allerta terrorismo». A Venezia, poi, si è lavorato bene con i trasporti, con l’istituzion­e di voli per New York e il Middle East. Senza contare che a maggio ai Giardini Arsenale parte la Biennale di arte contempora­nea.

I DATI A fronte di 10 milioni di viaggiator­i da giovedì a lunedì, ben 2,9 milioni hanno scelto le attrazioni artistiche e archeologi­che d’Italia

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