Città d’arte regine della Pasqua
Le mete culturali crescono del 7,4% rispetto allo stesso periodo di festività del 2016 Napoli registra il record di arrivi con un +15% - Tornano i russi
pCittà d’arte regine incontrastate di una Pasqua che ha regalato non poche soddisfazioni al settore turistico. Questo particolarissimo segmento dell’offerta ricettiva si è dimostrato infatti quello in grado di mobilitare il numero più consistente di visitatori per tutto il periodo della Settimana Santa.
Partiamo dai numeri: secondo Federalberghi a fronte di 10 milioni di viaggiatori da giovedì a lunedì, ben 2,9 milioni hanno scelto le attrazioni archeologiche, artistiche e architettoniche del Bel Paese, per un incremento del 7,4% sul dato di Pasqua 2016. Anche da parte di Federturismo il feedback è estremamente positivo: il turismo culturale, secondo il presidente Gianfranco Battisti, è «elemento portante della nostra economia. Gli arrivi turistici nelle città di interesse storico e artistico sono cresciuti negli ultimi anni dell’11% e quasi un turista su tre sceglie di soggiornarvi. Non solo: le città d’arte sono tra le mete preferite dagli stranieri che spendono in media ogni giorno il 25% in più degli altri turisti per un soggiorno di circa tre giorni » . Il movimento che tocca le città d’arte può contare sul contributo tutt’altro che trascurabile degli stranieri. «La clientela internazionale – commenta Giorgio Palmucci di Confindustria Alberghi - è come sempre variegata e in questo primo intervallo di primavera si conferma il ritorno dei russi in visita nel Bel Paese. Complici poi le belle giornate, che incentivano la voglia di vacanza, il dato do- mestico si è allineato con quello dello scorso anno».
Roma premiata dalle mostre temporanee
Ma quali sono le città d’arte più gettonate? Roma resta un must. Se negli ultimi 15 anni gli arrivi nella Settimana Santa sono cresciuti del 15%, quest’anno rispetto allo scorso si registra un incremento di 2 punti percentuali, conseguenza anche di un’offerta di eventi culturali che ha fatto breccia nel pubbli- co: «Si è lavorato bene con mostre-evento come “Real Bodies” e quella su Basquiat – spiega Stefano Fiori della sezione turismo di Unindustria –, appuntamenti che portano turisti. Nota stonata il fatto che ci sia una minore propensione a spendere, anche da parte dei visitatori stranieri».
Firenze e Venezia, città sicure
Le altre due mete classiche del Grand Tour, Firenze e Venezia, hanno il vento in poppa, con performance di crescita degli arrivi stimate rispettivamente in 10 e 4 punti percentuali. E per motivi tutto sommato simili: «Da un lato – spiega Antonello De’ Medici di Federturismo – il periodo in cui è caduta la festività forniva maggiori garanzie meteorologiche, dall’altro parliamo di città piccole e, per questo, percepite come più sicure da una domanda internazionale scossa dall’allerta terrorismo». A Venezia, poi, si è lavorato bene con i trasporti, con l’istituzione di voli per New York e il Middle East. Senza contare che a maggio ai Giardini Arsenale parte la Biennale di arte contemporanea.
I DATI A fronte di 10 milioni di viaggiatori da giovedì a lunedì, ben 2,9 milioni hanno scelto le attrazioni artistiche e archeologiche d’Italia
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