Il maltempo rischia di rallentare le semine di mais Cbot, le scorte record tengono sotto pressione le quotazioni dei cereali
Usda: in crescita i raccolti di soia in Sud America
pRestano sotto pressione i prezzi delle commodity agricole, zavorrati dai livelli record degli stock. Eccetto alcuni rimbalzi legati a ricoperture, i valori di mais, frumento e soia non sono molto distanti da minimi importanti. In particolare nei giorni scorsi la soia ha aggiornato i valori più bassi dell’anno sotto 9,4 dollari per bushel, prima di lasciare spazio a qualche ricopertura sulle preoccupazioni per le previsioni meteo. A deprimere i corsi i nuovi dati del dipartimento americano dell’Agricoltura (Usda), che ha alzato le stime sulla produzione nell’America del Sud e sulle scorte mondiali di semi di soia. In Brasile è attesa una produzione per l’anno 201617 pari a 111 milioni di tonnellate, in rialzo dai 108 milioni stimati in precedenza. Di conseguenza l’Usda ha dovuto alzare le attese per le scorte globali di soia, ora stimate a 87,41 milioni di tonnellate da 82,82 milioni, ben oltre le previsioni degli analisti per 83,91 milioni di tonnellate. Sotto pressione anche il mais sceso sotto 3,6 dollari/bushel per poi rimbalzare verso area 3,7 per la preoccupazione che le piogge possano rallentare le semine. Sui prezzi ha sempre pesato lo stesso report Usda, che ha rivisto al rialzo le previsioni sulla produzione sudamericana di granoturco: anche l’export di mais Usa prossimamente potrebbe soffrire la pressione della maggiore produzione globale, come sta accadendo per la soia. Infine il frumento si è risollevato dai minimi di qualche giorno fa a 4,3 dollari/bushel nonostante il governo Usa abbia aumentato le stime per le scorte mondiali e Usa: queste ultime sono attese a 1,159 miliardi di bushel, vicino ai massimi di 30 anni.
In questo contesto il mercato si comporta di conseguenza: l’analisi del Cot (Commitments of traders) fotografa una situazione al Cbot di Chicago non fa- vorevole, nel breve, a una ripresa strutturale dei prezzi. Il Cot è il report settimanale che fotografa le posizioni sui future (rialziste o ribassiste) detenuti dai principali attori del mercato. «Per quanto riguarda il mais – spiega Maurizio Mazziero, fondatore di Mazziero Research, società di analisi indipendente - i “commercial”, cioè gli operatori del settore, continuano ad alternare posizioni nette corte (ribassiste) e nette lunghe (rialziste), in questo momento prevalgono quest’ultime ma con scarsa convinzione. Ciò significa che vi è poca convinzione per spingere i prezzi al rialzo e nel contempo le quotazioni sono troppo compresse per spingerle ancora più in basso. Sul grano i “commercial” presentano posizioni nette rialziste, seppur in riduzione nell’ultima settimana. Le quotazioni sono in una zona di valore, ma le scorte restano elevate per far correre i prezzi al rialzo. Infine per quanto riguarda la soia i recenti ribassi hanno raggiunto un eccesso, i “commercial” iniziano a posizionarsi accumulando posizioni rialziste. Non è ancora il segnale definitivo».
Nel medio e lungo termine l’attenzione degli analisti si concentra sul fenomeno del Nino, che secondo l’ufficio meteorologico australiano potrebbe concretizzarsi a fine 2017, anche se le indicazioni previsive restano contrastanti. El Nino potrebbe avere importanti ricadute sulle dinamiche delle soft commodity andando a impattare sull’offerta, ma è sempre molto difficile prevedere quale potrà essere l’esatta ricadute. Su 27 fenomeni estremi alimentati dal riscaldamento dell’Oceano Pacifico registrati dal 1900 a oggi, solo 18 hanno provocato una diffusa siccità in Australia. Se El Nino dovesse concretizzarsi tra fine 2017 e inizio 2018 potrebbero verificarsi delle forti siccità in alcune aree del mondo (Australia, India, Sud-Est asiatico e Brasile) con possibili ricadute sui raccolti di zucchero, caffè, grano e riso.
LO SCENARIO Incerte le stime per il lungo periodo, causa l’evolversi del Niño, che potrebbe favorire la siccità in molte aree dall’Australia al Brasile