Oro ancora in rialzo con il dollaro debole
pProsegue costante la marcia al rialzo dell’oro, che ieri a New York ha aggiornato i massimi dal novembre scorso superano la soglia dei 1.290 dollari l’oncia. Dall’inizio dell’anno le quotazioni del metallo giallo sono salite di circa il 13% Ad alimentare la fase di rincari stanno contribuendo una serie di elementi, tra cui l’indebolimento del dollaro e le tensioni geopolitiche. I raid americani in Siria, il missile Usa sganciato sull’Afghanistan, le tensioni con la Corea del Nord stanno facendo recuperare appeal al metallo prezioso, considerato il bene rifugio per eccellenza.
E qualcuno prevede che la corsa possa continuare ancora e con forza. Alla Prestige Economics (Texas) - società indipendente specializzata in ricerche di mercato - parlano per esempio di nuovi rialzi sulla scia del calo della divisa Usa e nonostante ci si attendano ulteriori rialzi - da parte della Federal Reserve - dei tassi Usa. I mercati borsistici Usa - spiegano alla Prestige - rischiano forti correzioni soprattutto se i dati relativi al Pil Usa dovessero risultare deludenti (verranno resi noti il 28 aprile prossimo). Per contro altri restano convinti dell’avvicinarsi di un a fase di ridimensionamento, in previsioni di una crescita dei tassi Usa di interesse, di un allentamento delle tensioni internazionali, di un’inflazione Usa sotto controllo. Pictet per esempi parla di un calo dei prezzi verso quota 1.100 dollari, Goldman Sachs invece stima 1.200 dollari per i prossimi due trimestri e di 1.250 dollari per l’outlook a 12 mesi.