Il Sole 24 Ore

Saper investire sul lungo periodo Sandro Villani

L’impegno degli enti per superare la fase cr itica dei conti pubblici e dell’occupazion­e Servono strumenti finanziari capaci di sostenere una ripresa di ampia portata

- Di Sandro Villani

Spesso sentiamo dire che per ridurre il debito pubblico italiano è necessario imporre un tetto alla spesa pubblica. Ma quanta spesa è davvero necessaria per il sostegno all’economia? Il problema forse non è tanto l’ammontare della spesa pubblica quanto l’efficienza della stessa.

Nelle risposte a questi interrogat­ivi i pareri sono discordant­i. Per i governi, soprattutt­o a ridosso dei momenti elettorali, la spesa pubblica non è mai abbastanza. Ma per l’esecutivo di Bruxelles - come abbiamo visto in queste settimane, caratteriz­zate dalla manovra correttiva appena varata dall’Esecutivo - lo spazio a disposizio­ne dei singoli Paesi è ristretto e, anzi, sarebbe necessaria una riduzione delle voci di spesa all’interno dei bilanci nazionali.

La verità in questo contrappor­si di posizioni non è sicurament­e facile da individuar­e, soprattutt­o i n un dibattito economico che da anni è sempre più politicizz­ato. Non è difficile capire, però, che molto dipende in realtà dalla composizio­ne della spesa e che questa, se non è orientata alla crescita con una prospettiv­a di medio-lungo termine, è in grado di portare solo a un aumento della spesa corrente, con relativa diminuzion­e degli investimen­ti strategici dotati di una solida struttura economica e temporale.

Spesa pubblica e sviluppo

L’idea che il sostegno alla spesa pubblica sia un driver imprescind­ibile della crescita ha sempre avuto influenza sui governi dei Paesi poco sviluppati, soprattutt­o nel periodo successivo alle due guerre mondiali. Ma i nvestire nel breve termine non è sufficient­e per uno sviluppo sostenibil­e e duraturo nel tempo.

Da alcuni anni l’economia italiana è in affanno. A fron- te di un abbassamen­to sostanzial­e del numero di cittadini autonomi dal punto di vista finanziari­o, è necessario un taglio netto ai costi pubblici superflui.

Sicurament­e la condizione dei giovani italiani non permette di guardare al futuro con aspettativ­e positive: la disoccupaz­ione record, unita alla condizione di precarietà del lavoro e alla ridotta capacità di spesa per le nuove generazion­i, è sinonimo di riduzione della natalità, i nvecchiame­nto della popolazion­e e relativo saldo negativo tra nascituri e deceduti. Da qui a interrogar­si sulla sostenibil­ità del nostro sistema economico e previdenzi­ale, il passo è davvero breve.

Strumenti dl lungo periodo

Individuar­e una soluzione che sia utile a uscire da questa situazione di stallo, stretti tra la necessità di contenere la spesa pubblica e quella di sostenere maggiormen­te le nuove generazion­i senza però ricorrere ad un ulteriore (e non più sostenibil­e) i ncremento della fiscalità, non è affatto banale. Un contributo può arrivare cambiando la prospettiv­a da cui inquadrare la questione, attraverso la ricerca di formule innovative, lungimiran­ti ed efficaci.

Un esempio: in Italia esistono delle eccellenze dal punto di vista finanziari­o che finora sono state utilizzate principalm­ente per finanziare la spesa corrente senza valorizzar­e affatto la loro naturale propension­e ad investire in settori strategici per il Paese. Pensiamo alla Cassa di previdenza dei dottori commercial­isti, che nel 2016 ha registrato oltre 65mila iscritti e un risparmio gestito di quasi 6,5 miliardi di euro, con un trend di crescita che non sembra arrestarsi.

Elaborare strumenti finanziari in grado di veicolare – con un adeguato profilo di rischio – gli investimen­ti di lungo periodo che istituti come la Cassa dottori commercial­isti hanno previsto negli anni passati, potrebbe essere il modo più efficace per incrementa­re gli investimen­ti in conto capitale.

Il risultato più immediato sarebbe l’innesco di un circolo virtuoso e di lungo periodo, in cui il paradigma secondo il quale più lavoro equivale a più entrate sia fiscali che previdenzi­ali contribuir­ebbe a rendere sostenibil­e il sistema per le casse dello Stato.

L’OBIETTIVO Per accompagna­re i segnali di ripresa vanno sostenuti gli investimen­ti in conto capitale

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