Dote alternanza per rilanciare il link scuola-impresa
Una “dote alternanza” per rilanciare il link tra scuola e impresa. Con l’obiettivo di agevolare la co-progettazione dell’offerta didattica a vantaggio degli studenti; la valutazione delle competenze acquisite; e perché no, rendere “meno gravoso” l’impegno dei datori di lavoro (a partire dai tutor aziendali). Non solo: occorre poi un “piano coraggioso” di potenziamento degli Its, le super scuole di tecnologia post diploma, alternative all’università, che non “devono essere sviliti” dalle lauree professionalizzanti; ma piuttosto triplicare, nei prossimi tre anni, il numero di studenti, passando dagli attuali 8mila a 24mila, con un investimento “significativo” di risorse.
Il dialogo tra Confindustria e ministero dell’Istruzione è entrato nel vivo: «Dobbiamo ricomporre la frattura che ha tenuto e tiene ancora lontane scuola e mondo del lavoro», ha sottolineato il vice presidente per il Capitale umano di Confindustria, Giovanni Brugnoli, aprendo ieri, nella sede di Assolombarda a Milano, la giornata di confronto tra la ministra, Valeria Fedeli, accompagnata dal sottosegretario, Gabriele Toccafondi, e una platea di imprenditori di tutt’Italia impegnati in prima persona nel settore dell’Education.
A settembre la formazione “on the job” coinvolgerà circa 1,5 milioni di studenti; ma i primi numeri parlano di una “rivoluzione” con luci e soprattutto ombre: «Ci vuole impegno e cooperazione per arrivare a percorsi di buona alternanza – ha aggiunto Brugnoli -. Gli impegni, specie delle pmi, vanno riconosciuti. Confindustria è in prima fila: il 26 giugno presenteremo a Milano, all’auditorium del Sole 24 Ore, in occasione della conven- tion degli imprenditori sulle politiche per l’occupazione giovanile, una sorta di bollino blu per l’alternanza di qualità che costituirà un riconoscimento dell’impegno formativo delle imprese e del valore sociale del loro brand sul territorio».
«Sono d’accordo, servono
ENTRA NEL VIVO IL DIALOGO Fedeli: percorsi formativi di qualità per i ragazzi Brugnoli: presenteremo un bollino blu per i piani di formazione delle imprese
percorsi formativi di qualità», ha replicato Valeria Fedeli: «Lavoreremo insieme a Confindustria. Con i fondi Pon aggiungiamo 140 milioni di euro per l’alternanza, spingendo su reti, filiere e mobilità, anche internazionale».
Nel mirino anche gli Its, che «funzionano con un tasso di occupazione all’80%», ha ricordato Gabriele Toccafondi; ma sono una realtà ancora di nicchia (si investono 13 milioni contro i 7 miliardi che si spendono per l’università). Di qui la necessità di un “rapido decollo”, incalzano gli imprenditori: «Qui c’è necessità – hanno detto prendendo la parola dalla platea - di semplificare governance e adempimenti burocratici, potendo contare su risorse certe e crescenti». L’urgenza è anche quella di orientare famiglie e studenti e soprattutto evitare confusioni con l’offerta universitaria: «Le lauree professionalizzanti rappresentano una sfida, ma attenzione a non penalizzare gli Its – ha concluso Brugnoli -. Approfondiamo i temi. Non creiamo però duplicati, sprecando risorse pubbliche».