Confindustria, Alessio Rossi nuovo presidente dei Giovani
L’imprenditore romano delle costruzioni succede a Marco Gay
Alessio Rossi, 37 anni, è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria per il 2017-2020. Rossi entra nella squadra del presidente Vincenzo Boccia come vicepresidente di Confindustria.
U na serie di linee guida, che vanno dalla crescita dimensionale delle i mprese all’internazionalizzazione, al rapporto aziende-università, per continuare con un made in Italy 4.0 e una nuova cultura finanziaria per un diverso rapporto con il mercato dei capitali. Sono i temi su cui punterà Alessio Rossi, il nuovo presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, eletto ieri dal Consiglio nazionale con 147 voti su un totale di 160 votanti. candidato unico dopo molti anni, Succede a Marco Gay, sarà in carica fino al 2020 ed entra di diritto come vice presidente nella squadra di Vincenzo Boccia.
I contenuti delle linee guida, è scritto nel documento presentato ieri, saranno definiti nei tre anni di presidenza, con un lavoro che coinvolgerà tutto il Movimento.
«Bisogna diffondere una nuova cultura d’impresa: in passato era sufficiente conoscere il proprio business, oggi non basta, serve una cultura trasversale, l’imprenditore deve essere preparato sui temi economici, finanziari, sugli scenari internazionali», ha detto Rossi nella conferenza stampa che ha tenuto ieri in Confindustria dopo l’elezione.
Partendo da questa riflessione Rossi ha cominciato a declinare alcune iniziative che saranno avviate: una scuola di formazione imprenditoriale per aumentare le competenze; un confronto tra piccole, medie, grandi imprese e multinazionali per stimolare la crescita delle aziende; missioni con imprenditori di paesi esteri, per sviluppare relazioni di business, facendo arrivare da noi in Italia imprese di mercati strategici per le nostre imprese e organizzando alcune missioni all’estero.
Al Consiglio nazionale erano presenti anche il presidente di Confidustria, Boccia e il numero uno uscente, Gay. Boccia ha sottolineato «l’ entusiasmo e l’orgoglio» che hanno sempre caratterizzato i Giovani. Ed ha riservato parole di amicizia nei confronti di Gay, salutato con molto affetto dalla platea.
«Piccolo non è più bello, le imprese devono crescere: l’internazionalizzazione è uno dei driver di una crescita dimensionale, cosi come un diverso rapporto con il mercato dei capitali per avere risorse finanziarie», ha detto Rossi, primo presidente romano dopo Luigi Abete.
Un ruolo importante per creare cultura d’impresa è quello delle start-up, ha sottolineato Rossi, imprenditore di prima generazione, presidente esecutivo di Imaco, pmi che opera nel settore delle costruzioni generali, con sedi operative in Lazio e Mozambico, con 70 collaboratori e un giro d’affari annuo di oltre 10 milioni di euro. Nel 2014 ha costituito una società di venture capital che investe nel capitale di rischio delle start up innovative. Un i mpegno i n prima persona per la crescita e la cultura industriale. Alla quale si aggiunge il sociale: nel 2015 Rossi ha creato con altri imprenditori l associazione benefica “Impresa da Bambini” Per favorire progetti a sostegno dei più piccoli.
Altra iniziativa del nuovo presidente, lavorare costantemente con i gruppi parlamentari «specie con gli under 40» per portare avanti una proposta di legge che ogni anno sarà elaborata all’interno del Movimento oppure un emendamento alle leggi in discussione. «Dal prossimo Consiglio centrale di Rapallo costituiremo un gruppo di lavoro», ha detto Rossi, sottolineando che l’attenzione del Giovani è concentrata sul fisco che grava sulle imprese e sulla burocrazia.
C’è anche una bozza di progetto, ha aggiunto, sulla legge elettorale. «L’Italia cresce troppo piano, nella direzione giusta ma piano», ha detto Rossi commentando i dati Istat di ieri sull’occupazione. Ciò che occorre, «e che chiederemo a gran voce» è una riduzione del cuneo fiscale sui giovani. Con questa tassazione - ha aggiunto - non siamo competitivi. Amiamo il paese, ma dobbiamo avere le condizioni per restare. Dobbiamo remare con il governo per mandare avanti la barca Italia».
LA VISIONE «Bisogna diffondere una nuova cultura d’impresa Chiederemo una riduzione del cuneo fiscale sulle aziende dei giovani»