Il Sole 24 Ore

Francia, i mercati votano Europa

Le Borse in r ialzo e gli spread in calo scommetton­o sulla sconfitta oggi di Le Pen - Gli acquisti degli hedge fund L’attacco degli hacker alle mail di Macron avvelena la vigilia del voto

- Moussanet, Lops, Valsania

Gli investitor­i hanno pochi dubbi sull’esito delle elezioni francesi di oggi: le Borse in rialzo e gli spread in calo scommetton­o su Emmanuel Macron. Gli ultimi sondaggi lo danno in netto vantaggio (62%) su Marine Le Pen, anche se l’hackeraggi­o alle mail di Macron ha avvelenato la vigilia del voto.

Daniel Loeb ama sempre le scommesse. Ma oggi la puntata che fa sull’Europa rappresent­a quella di molti altri investitor­i americani: il suo grande fondo hedge Third Point, con i suoi 16 miliardi di dollari, guarda oltre le elezioni francesi di domani. Sconta un successo della stabilità con Emanuel Macron, e dà la caccia a nuove opportunit­à. «Vediamo più chance in Europa per i dati economici solidi e in migliorame­nto, un trend che probabilme­nte proseguirà ora che le elezioni francesi stanno passando senza incidenti», ha fatto sapere nell’ultima lettera agli investitor­i. Dove ha rivelato la sua propension­e, tra l’altro, per i titoli finanziari dando conto di un investimen­to in Unicredit.

Il clima è cambiato dal primo turno del voto a Parigi, quando l’ordine di scuderia nell’incertezza era vendere Francia e proteggers­i dal rischio. Grandi fondi e banche si erano protetti a dovere abbandonan­do Parigi alla vigilia di del voto, che aveva visto il timore di un’avanzata delle bestie nere dei mercati, Marine Le Pen a destra e Jean-Luc Melenchon a sinistra. Third Point aveva temporanea­mente ridotto la sua esposizion­e azionaria di un quinto. Adesso, al ballottagg­io, gli investitor­i statuniten­si hanno scommesso sempre più chiarament­e sulla vittoria del candidato centrista, pro-euro e “market-friendly”. E nell’ultima settimana di aprile, stando a Lipper, fondi europei basati negli Stati Uniti hanno attirato 720 milioni di dol- lari, il massimo in quattro settimane, contro 108 milioni alla vigilia del primo turno.

Ciò non vuol dire che incognite e preoccupaz­ioni siano svanite. Lo spettro di sorprese in agguato e necessaria cautela viene citato da Mark Grant di Hilltop Securities, tanto più alla luce dello scandalo di hacking ai danni di Macron nelle ultime ore.

I casi di portafogli americani sbilanciat­i sull’ottimismo si sono però moltiplica­ti. JP Morgan Asset Management, per bocca del global market strategist Vincent Juvyns, vede il successo di Macron come «favorevole ai mercati» e si aspetta un ulteriore guadagno del settore bancario già premiato dopo il primo turno. Pantheon Macroecono­mics rafforza questa previsione affermando che la Bce potrebbe il mese prossimo lasciar intuire un rialzo dei tassi anche prima del completame­nto della strategia di quantitati­ve easing. A Morgan Stanley l’analista Graham Secker, già incoraggia­to dalle prospettiv­e dell’area, ha ribadito una posizione “bullish”. Anche perche' i multipli prezzi/utili pari a 15 nel Vecchio continente sono meno cari del 18 negli Stati Uniti. I titoli bancari, a suo avviso, hanno un potenziale di aumento del 15 per cento.

Wells Fargo ha meno certezze immediate e ancora due scenari di base, una vittoria netta di Macron o una sua sconfitta di stretta misura per astensioni­smo. Anche in caso di successo del favorito, è pronta a iniziali realizzi di profitto davanti a pronostici rispettati .

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