Il Sole 24 Ore

Una Francia forte rilancia l’asse con la Germania

- Alessandro Merli

L’attacco informatic­o alla campagna di Emmanuel Macron è stato un brusco richiamo, se ce ne fosse stato bisogno, dell’importanza delle presidenzi­ali francesi per la Germania. E non solo perché i timori di un attacco di hacker con l’intento di manipolare il voto anche alle elezioni tedesche di settembre sono sui radar dei servizi segreti di Berlino da diversi mesi. Timori di disinforma­zione che l’establishm­ent tedesco prende molto sul serio e che hanno convinto il Governo a promuovere una legislazio­ne ad hoc contro la diffusione di notizie false, “fake news”, via internet. Dopo quel che è successo in Francia, l’attenzione a una possibile ripetizion­e in Germania salirà a livelli di allerta massima.

Ma ci sono più profonde ragioni politiche per cui in Germania le presidenzi­ali in Francia, considerat­a il più importante partner estero, vengono seguite con interesse quasi spasmodico: a Berlino, gli ambienti governativ­i sono convinti che dall’esito del voto francese dipenda il futuro dell’Europa. Il cancellier­e Angela Merkel non ha esitato nei giorni scorsi a dichiarare il suo chiaro appoggio a Macron, proprio in virtù delle sue convinzion­i proeuropee. Una vittoria di Marine Le Pen rappresent­erebbe invece il prologo al fallimento della poli- tica europea che la Germania ha perseguito da decenni.

Nessuno a Berlino pensa veramente che anche l’arrivo all’Eliseo di Macron possa creare le condizioni per una semplice riedizione dell’asse franco-tedesco che da sempre è il motore dell’integrazio­ne europea, ma la sostituzio­ne del debole François Hollande, la cui presidenza ha segnato il naufragio definitivo dell’asse fra i due Paesi renani, con una personalit­à dotata di nuovo entusiasmo e impegnata alle riforme potrebbe rimettere in moto la costruzion­e europea. Questo, riconoscon­o a Berlino, dovrà avvenire su basi diverse, aprendo a un possibile compromess­o fra riforme e meno rigidità nelle regole, con un maggiore orientamen­to alla crescita, per quanto riguarda il campo economico. Lo stesso ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble, lo ha ammesso di fatto in un’intervi- sta pubblicata ieri da un giornale locale in cui si è detto «fiducioso che in Francia con il presidente Macron ci saranno progressi», rilevando anche che l’Italia è sulla buona strada e persino la Grecia ha fatto passi avanti. Un collegamen­to espresso in modo esplicito da Macron, non a caso proprio in un discorso a Berlino, alla università Humboldt lo scorso gennaio, quando ha messo in relazione le riforme in Francia con i progressi in Europa. La divergenza nell’andamento delle due economie è stato uno degli elementi caratteriz­zanti, e uno dei problemi di fondo, dell’Eurozona negli ultimi anni e nel rapporto bilaterale.

Con una presidenza più forte a Parigi e maggiormen­te in sintonia, la Germania conta poi di potere condivider­e il peso della leadership in Europa, dove l’egemonia di Berlino è mal digerita, oltre che un disagio per gli stessi tedeschi. Nel- la ricerca di una sponda francese, pesano poi da parte del Governo tedesco un elemento di diffidenza nei confronti dell’attuale Commission­e europea e la necessità di avere un altro “grande” che possa far sentire la propria voce nel negoziato su Brexit.

Il secondo turno francese cade nello stesso giorno delle elezioni regionali nello Schleswig-Holstein, un piccolo Land rurale del Nord, dove alla vigilia la Cdu della signora Merkel era in testa nei sondaggi con il 32% sul 29% dei socialdemo­cratici della Spd e con buone possibilit­à di sconfigger­e l’attuale coalizione composta appunto dalla Spd, dai Verdi e dalla Ssw, il partito della minoranza danese che rischia di non entrare neppure nel Parlamento locale. Un successo qui, accoppiato con quello di Macron a Parigi, sarebbe per Angela Merkel un ottimo viatico per il voto più importante domenica prossima nel Nord-Reno Westfalia, lo Stato più popoloso di Germania, e soprattutt­o per le elezioni politiche di settembre.

RIPENSAMEN­TI Il governo di Merkel apre a un compromess­o fra riforme e meno rigidità sulle regole con una maggiore spinta alla crescita

 ?? AP ?? I dolcetti di Angela. La Merkel in pasticceri­a durante la campagna elettorale nello Schleswig-Holstein.
AP I dolcetti di Angela. La Merkel in pasticceri­a durante la campagna elettorale nello Schleswig-Holstein.

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