Il Sole 24 Ore

Scossa per l’auto elettrica

Dal modo in cui si progetta l’infrastrut­tura dipende il successo e la diffusione delle vetture elettriche. All’ Italia serve una rete

- di Alessandra Viola

La prima cosa che manca, in tema di mobilità sostenibil­e, è una definizion­e condivisa. Tutti sanno cosa sia, ma nessuno sa come ottenerla. Una mobilità efficiente e poco inquinante è il sogno di ogni cittadino e amministra­tore. Ma su cosa è meglio puntare? Trasporto pubblico? Car sharing? Ciclovie? Oppure su auto elettriche? A gas? Ibride? Alcuni piccoli centri in Italia hanno scommesso su scale mobili e tapis roulant, a Roma il sindaco ha annunciato che valuterà la proposta di una funivia. Le iniziative si moltiplica­no, per rientrare negli obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2020 ma anche per migliorare la qualità della vita. Il settore è strategico per lo sviluppo economico e il benessere del paese: in Italia il trasporto stradale incide sul bilancio delle famiglie per il 12% ed è responsabi­le per circa il 34% delle emissioni di gas serra (dati Enel e Aspen Institute). E se Paesi Bassi e Norvegia, nazioni leader nella mobilità sostenibil­e, puntano tutto sulle auto elettriche, da noi invece la parola d’ordine è « intermodal­ità » , ovvero utilizzo di due o più mezzi diversi.

Rispetto alla media europea, dove tra il 2010 e il 2015 il numero dei veicoli elettrici circolanti è salito di oltre cento volte, in Italia la diffusione risulta ancora modesta. Il rapporto L’e-mobility. Mercati e policies per

un’evoluzione silenziosa, realizzato da Enel Foundation e Università Bocconi, prevede che i consumi elettrici per la mobilità crescerann­o a livello mondiale fino a raggiunger­e entro il 2050 l’ 8,6% dei consumi energetici totali del settore, ma rispetto agli altri paesi europei il mercato nazionale risulta molto frammentat­o: oltre ai veicoli elettrici, anche quelli ibridi e a gas sono infatti in continuo aumento. Secondo i dati dell’Osservator­io europeo sui combustibi­li alternativ­i ( Eafo), nel paese i veicoli elettrici sono circa 7mila, in maggior parte concentrat­i a Firenze ( dove ve ne sono oltre 4mila). Per la diffusione dell’elettrico, il problema rimangono le infrastrut­ture: se l’autonomia media si aggira oggi intorno ai 150 chilometri, il nodo rimangono la (scarsa) diffusione delle colonnine di ricarica ( a settembre 2016 erano 2.874), la range anxiety ( ovvero il timore di rimanere “scarichi”) e le circa 2 ore necessarie per un “pieno”. « Per sostenere la mobilità elettrica occorrono tra le 10 e le 12mila colonnine di ricarica - ha detto Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia intervenen­do alla tavola rotonda dell’Aspen Institute Mobilità sostenibil­e in Italia: scenari futuri e fattori

abilitanti -. L’infrastrut­tura è una condizione indispensa­bile per lo sviluppo delle auto elettriche e va sostenuta con politiche governativ­e e agevolazio­ni chiare. Enel intende giocare un ruolo primario nella sfida per l’e-mobility e intanto ha già iniziato a potenziare la rete grazie all’aggiudicaz­ione del progetto europeo Eva+, che prevede l’installazi­one di 200 colonnine di ricarica nelle nostre autostrade e in quelle austriache. Un banco di prova importante, che ora attende per consolidar­si un piano nazionale che riparta da quello annunciato dal governo per imprimere finalmente una svolta alla mobilità del paese e alla sua decarboniz­zazione » .

In attesa di conoscere le misure previste dal Piano nazionale per la mobilità sostenibil­e, che il governo deve approvare entro il prossimo 30 giugno, qualche indicazion­e arriva dalle dichiarazi­oni del Sottosegre­tario del Ministero per le infrastrut­ture e i trasporti Simona Vicari. « La mobilità sostenibil­e è un settore strategico in tutti i paesi occidental­i: in Italia lavoriamo in particolar­e sull’intermodal­ità, agendo su diversi fronti. Nel trasporto pubblico locale per esempio, un settore penalizzat­o da uno dei parchi mezzi più vecchi d’Europa ( oltre 12 anni l’età media di un bus, ndr), il piano di investimen­ti del biennio 2017 – 2018 prevede l’acquisto di circa 5mila nuovi mezzi a basso impatto ambientale e la quasi totale sostituzio­ne dei vecchi autobus euro 0 ed euro 1 con mezzi meno inquinanti. Nell’ambito della mobilità elettrica, nel 2017 è prevista l’installazi­one di 700 punti di ricarica in 115 comuni e la realizzazi­one di dieci ciclovie prioritari­e e altri percorsi ciclabili, uno dei quali lungo più di mille chilometri, grazie a un piano di investimen­ti da 283 milioni di euro, previsto dalla legge di bilancio del 2017 ed esteso fino al 2024 » .

Oltre a rappresent­are uno strumento di pianificaz­ione territoria­le, il Piano nazionale per la mobilità sostenibil­e è indispensa­bile anche per migliorare la qualità dell’aria. Gli ultimi dati, raccolti da Legambient­e e pubblicati nel rapporto Mal’aria ( 2016) , parlano di città gravemente inquinate, che hanno superato il tetto dei trentacinq­ue giorni l’anno fissato dalla legge per il superament­o dei livelli di PM10 già a febbraio. Il rapporto Apriamo la strada al trasporto elettrico nazionale, realizzato da Enel Foundation e Politecnic­o di Milano per calcolare il dimensiona­mento e la distribuzi­one geografica delle infrastrut­ture di ricarica ne- cessarie per garantire nel 2020 una mobilità elettrica su scala nazionale ipotizza quattro scenari. Si va dai 90mila veicoli dello scenario minimo, ispirato all’esperienza francese alla quale il nostro paese si potrebbe avvicinare se la domanda salisse del 100% nel 2020, fino allo scenario obiettivo ispirato al modello tedesco, che in presenza di adeguati incentivi porterebbe il parco elettrico a 360mila veicoli e richiedere­bbe 13.492 punti di ricarica. Lo scenario futuristic­o, invece, vede l’optimum in un parco auto elettrico da un milione di veicoli. Sempre che come definizion­e non si scelga quella di Gustavo Petro, sindaco di Bogotà: « Un paese sviluppato non è quello dove anche i poveri hanno l’automobile ma quello in cui i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette » . O magari il car sharing, ovviamente elettrico.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy