Bankitalia chiede la chiusura di Bsi in Italia
Si allunga sino all’Italia la serie negativa che nell’ultima fase ha colpito la Bsi, la storica banca ticinese che ha una presenza tradizionale nella penisola. La Banca d'Italia ha infatti reso noto di aver avviato un procedimento per la chiusura della succursale italiana della Bsi Europe. Il faro dell’istituto centrale italiano si è acceso in sostanza sugli uffici di Milano e di Como della Bsi, la ex Banca della Svizzera Italiana che ora è entrata nei ranghi della Efg International, assumendone anche il marchio.
In un comunicato la Banca d’Italia ha spiegato di esser arrivata al procedimento «a seguito di verifiche ispettive condotte dal 3 al 14 ottobre 2016, dalle quali sono emerse gravi violazioni alla normativa in materia di antiriciclaggio, con rischio di reiterazione delle irregolarità». La succursale italiana di Bsi Europe può ora in pratica effettuare solo operazioni per consentire ai clienti il ritiro delle proprie disponibilità o il trasferimento presso altri intermediari.
La Efg International, che è il ramo svizzero del gruppo che fa capo alla famiglia greca Latsis, da parte sua ha pure diffuso un comunicato su questi sviluppi in Italia. Efg afferma di essere in contatto con la Banca d’Italia e precisa che sta valutando un’opposizione alla decisione dell’istituto centrale italiano. Efg esprime di fatto indirettamente alcune riserve, sottolineando come la misura della Banca d’Italia «non tenga conto dei cambiamenti di politiche e procedure intervenuti dopo la chiusura dell’acquisizione di Bsi nel novembre del 2016». La Efg nel suo comunicato indica anche che i rapporti con i clienti italiani gestiti fuori dall’Italia non sono oggetto della misura di Banca d’Italia, che la clientela italiana resta una priorità strategica per il gruppo e che l’integrazione di Bsi comunque continua. Gli uffici Bsi di Milano e Como sono attivi nel private banking onshore e gestiscono patrimoni per meno di 1 miliardo di franchi.
Nel maggio dell’anno scorso la Bsi è stata sanzionata con multe e procedimenti dalle autorità di vigilanza della Svizzera (Finma) e di Singapore (Mas), che hanno accusato la banca ticinese di carenze nei controlli in relazione ad operazioni del fondo sovrano malese 1MDB, su cui pesano sospetti di riciclaggio e corruzione. Bsi ha in seguito fatto ricorso contro le decisioni Finma. Ceduta nel 2015 dal grup- po italiano Generali al gruppo brasiliano Btg Pactual, Bsi è poi passata a Efg International l’anno passato, dopo che Btg aveva dovuto dismettere alcune attività in seguito al coinvolgimento del suo ex numero uno nell’inchiesta Petrobras. La stessa Btg è comunque rimasta azionista del nuovo aggregato Efg-Bsi.
La vicenda del fondo malese, che si riferisce a fatti che si sono svolti tra il 2011 e l’inizio del 2015, è emersa dunque nel mezzo del passaggio di Bsi dalla Btg alla Efg International, che si è concretizzato appunto nel novembre dell’anno scorso. Ora quest'altro capitolo sul versante italiano, con l’indicazione di irregolarità e il passo nei confronti della succursale Bsi nella penisola da parte di Banca d’Italia.