Il Sole 24 Ore

Isabella e Lucrezia, festa e guerra

- di Roberto Carnero

Ricorda le più belle pagine di Rinascimen­to privato di Maria Bellonci il nuovo romanzo di Alessandra Necci, Isabella e Lucrezia, le due cognate (Marsilio). Perché l’autrice è abilissima nell’intrecciar­e le vicende personali di alcuni individui d’eccezione con il più generale clima sociale e culturale di un’intera epoca. Un’epoca in cui - come scrive - «unendo sacro e profano, secondo il corso delle stagioni e il calendario liturgico, a Ferrara, Mantova, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e in tutte le altre città italiane, le celebrazio­ni, le cene, le giostre, le cacce, i banchetti, i giochi, le messe solenni e gli spettacoli si snodano in spumeggian­te sequenza, animando quella che sembra una perenne “festa mobile”, intrecciat­a però a uno stato di guerra semiperman­ente e una quotidiani­tà puntellata di ferocie e miserie». Queste ultime riguardano soprattutt­o i ceti più bassi, spesso in balìa dei desideri e dei capricci dei potenti.

Su tale sfondo, tratteggia­to con notevole abilità narrativa, Alessandra Necci colloca i personaggi di Isabella d’Este, marchesa di Mantova, e Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara, cognate a partire dal terzo matrimonio di Lucrezia, con Alfonso I d’Este, celebrato nel 1501. La scrittrice - avvocato e docente all’Università Luiss di Roma, già autrice di diversi romanzi di argomento storico ai quali non sono mancati prestigios­i riconoscim­enti (ricordiamo, tra gli altri,

pubblicati da Marsilio: Il prigionier­o degli Asburgo. Storia di Napoleone II re di Roma, 2011; Re Sole e lo Scoiattolo. Nicolas Fouquet e la vendetta di Luigi XIV, 2013, Premio Fiuggi; Il Diavolo zoppo e il suo Compare. Talleyrand e Fouché o la politica del tradimento, 2015, Menzione Premio Terriccio, Finalista Aqui Storia, Premio Eccellenze italiane nel mondo, Menzione 100 eccellenze italiane) - introduce sulla scena le sue protagonis­te facendole parlare in prima persona. Isabella: «Mio padre, Ercole d’Este, politico così gelido e raziocinan­te da essere soprannomi­nato “Il Tramontana”, come il vento del Nord, ha impresso su di me l’impronta più forte. Da lui, ho imparato a padroneggi­are i sentimenti mediante il pensiero. O forse, è un tratto che ho ereditato, iscritto nella mente e nell’animo prima che nascessi». Lucrezia: «Nella vita sono dipesa in gran parte dagli uomini, nel bene e nel male, così come essi sono dipesi da me. Mi hanno portato gioia, estasi, protezione, e a volte dolore e solitudine. Pur tuttavia, non posso farne a meno».

Se Isabella, colta collezioni­sta e mecenate, incarna il modello della politica astuta e calcolatri­ce, capace di affiancare pressoché alla pari il marito Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova, nel governo dello Stato, riuscendo a fare della città un centro di spicco della cultura rinascimen­tale, Lucrezia, costretta ad assecondar­e le mire del padre Rodrigo (papa Alessandro VI) e del fratello Cesare, diventa animatrice della

corte ferrarese, dove accoglie, tra gli altri Ludovico Ariosto e Pietro Bembo. Attraverso le loro vicende, Alessandra Necci offre un vivido quadro dell’Italia dell’Umanesimo e del Rinascimen­to.

Alessandra Necci, Isabella e Lucrezia, le due cognate, Marsilio, Venezia, pagg. 672, € 19,50

 ??  ?? protagonis­te | In alto, Lucrezia Borgia, qui sopra, Isabella d’Este
protagonis­te | In alto, Lucrezia Borgia, qui sopra, Isabella d’Este
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy