Caro Pippone, grazie a te
Quando il garbo è demodé, quando i favolosi anni ’90 (ma anche ’80, ’70, ’60 e perfino ’50) non sono mai finiti, quando il mestiere prende a braccetto la noia: Domenica In ha chiuso i battenti domenica scorsa, 30 aprile, e non tornerà fino alla prossima stagione televisiva, chissà se ancora guidata da Capitan Baudo. È la prima volta nella storia del longevo programma – la puntata zero è andata in onda su Rai 1 nel 1976 – che la pausa estiva viene così anticipata, e subito si sollevano i vari j’accuse, da chi punta il dito contro il format in sé, chi contro il sistema Rai in toto, chi chiama in causa l’immancabile concorrenza, sempre vincente sul famigerato fronte degli ascolti.
«Nessuna chiusura anticipata, era tutto previsto fin dall’inizio», spiega il direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, ma è difficile credere che, se il programma fosse stato un successone, l’agenda sarebbe rimasta la stessa.
Ma quali i motivi di una stagione non esattamente scoppiettante in quel della domenica pomeriggio in casa Rai? Si potrebbe cominciare con l’elencare la passerella di ospiti che hanno attraversato il salotto di Baudo – Amii Stewart, cantautrice pop famosa tra la fine degli anni ’70 e l’inizio del decennio successivo; Laura Efrikian, annunciatrice televisiva classe 1940, celebre per essere stata una moglie di Gianni Morandi; Bruno Venturini, cantautore napoletano premiato dal Presidente della Repubblica, ma non l’attuale, bensì Scalfaro, nel 1995 –, che non si sono distinti per vitalità e freschezza, o passare in rassegna le varie showgirl che l’hanno accompagnato nell’impresa, decisamente più avvantaggiate sul fronte anagrafico, ma comunque non sufficientemente capaci di bucare lo schermo. Si potrebbe, infine, esaminare proprio il Pippone nazionale, coi suoi anni di gloriosa carriera in saccoccia, i suoi ritmi storicamente distesi – oggi pachidermici –, ma anche la sua galanteria d’altri tempi (soprattutto televisivi).
E così oggi, con un atto forse un po’ naïf, la dedichiamo a lui, al Baudo, la nostra breve rubrica, invece di occuparci anche noi dell’ennesima polemica insorta tra Selvaggia Lucarelli e Alba Parietti (davvero, ne sentiamo il bisogno?), o della solita, prevedibile, apparizione di Morgan a Ballando con le stelle, per punire la De Filippi (davvero, ne sentiamo il bisogno?).
È vero, questi ultimi battibecchi fumanti meglio descrivono lo scenario attuale, ma, per una volta, proviamo a tenere a bada i nostri pollicioni, i nostri “wow”, “bleah” e “prot”, e salutiamo semplicemente Pippo, che si congeda dai telespettatori con quel suo anacronismo, un po’ stantio, certo, ma in fin dei conti, piacevole, quasi tenero.
«Noi in questo studio abbiamo avuto l’onore di incontrare voi, amici del pubblico. Questa Domenica In l’abbiamo fatta con il vostro consenso: signori e signore, cosa dirvi? Grazie»