Mille offerte nell’Ai
Le opportunità arrivano dai giganti Usa dell’Ict Offerte anche nel campo della reltà aumentata
pDal «deep learning» agli ingegneri per la ricerca i giganti statunitensi dell’Ict sono sulle tracce di oltre mille esperti di intelligenza artificiale (Ai) e di realtà aumentata. La sede di lavoro è internazionale, tra Stati Uniti e Cina. A guidare le ricerche è Microsoft, che seleziona 500 profili, come senior product manager e ricercatori per sistemi di visual intelligence.
Dai consulenti robot ai software che dialogano con gli utenti. Il futuro dell’artificial intelligence (Ai), l’intelligenza artificiale, emerge già dalle tecnologie sperimentate dai colossi Usa per proiettarsi nell’economia di big data e Industria 4.0. Un universo in espansione che richiede, prima di tutto, nuove risorse nel capitale umano: Il Sole 24 Ore ha individuato più di 1.100 posizioni aperte nel settore in otto giganti dell’Ict, classificati dal portale Usa Paysa nella top 20 dei gruppi che investono di più sui talenti dell’Ai. Le retribuzioni? Se si parla di figure manageriali o ingegneristiche, l’asticella può alzarsi anche sopra i 100mila dollari l’anno ( circa 92mila euro). A svettare sono Microsoft (500 assunzioni che gravitano sulla Ai), Amazon (180) e la holding di Google Alphabet (140).
Microsoft spinge sulla sua trasformazione in società di servizi, dal cloud agli assistenti vocali. Le porte del colosso di Redmond si schiudono per profili specializzati come senior Ai product manager o ricercatori per sistemi di visual intelligence (sistemi di machine learning e riconoscimento dell’immagine), accanto a figure più “ordinarie” come software engineer e data scientist.
Amazon, il gigante dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos, cerca oltre 180 risorse per la sola Ai dagli Usa alla Cina. Tra le posizioni aperte: applied scientist e tecnici per Alexa (il software di assistenza installato sui dispositivi del gruppo), senior product manager, research engineer per tecnologie di intelligenza artificiale e specialisti in machine learning, i sistemi di apprendimento automatico delle macchine.
Alphabet, attiva sul fronte delle tecnologie di deep-learning (apprendimento che ricalca il ragionamento umano), assume 140 profili tra Usa ed Europa: informatici e ricercatori con competenze in machine learning, cloud, riconoscimento delle immagini e software engineer per Google Brain, progetto di ricerca interno sull’intelligenza artificiale.
Sempre sul deep learning puntano le ricerche di Nvidia (84 posti) e Booz Allen Hamilton (5).
Nvidia, multinazionale dei microprocessori, assume risorse specializzate come solution architect per applicazioni di Artificial intelligence e accelerated computing, senior manager per sistemi deep learning e sof- tware engineer.
Booz Allen Hamilton, specializzata in consulenza It, si concentra su analisi dei dati e sviluppo di algoritmi con l’assunzione di research engineer, data scientist specializzati in machine learning e figure specifiche come uno sviluppatore con responsabilità sulla creazione di algoritmi per la classificazione dei dati.
Tornando agli hardware, si aprono spazi anche nella realtà aumentata dei visori di Oculus (181 posizioni) e nei semiconduttori di Intel (4). Oculus dà la caccia a risorse orientate al prodotto come responsabili dello sviluppo di applicazioni di realtà virtuale ed esperienze 3D, research scientist, ingegneri elettrici e product designer.
Intel investe sulla sua espansione nelle soluzioni Ai con risorse come artificial intelligence technical sales specialist (responsabile vendite), artificial intelligence machine learning architecture lead (gestione della “architettura” dei sistemi di machine learning) e artificial intelligence strategy planner.
E nell’universo social? A dominare è Facebook: si assumono ricercatori per la divisione di Ai, data scientist e software engineer con competenze in machine learning per rinnovare (e rendere più “intelligenti”) i servizi della piattaforma.